Boom teledidattica e lavoro via web. Fidoka ha garantito le connessioni

Ancona 1 aprile.- Dall’inizio della quarantena la necessità di accesso ad Internet ha registrato una brusca impennata. Fra smart working, e-learning, videoconferenze di lavoro e videochiamate per salutare i propri cari, in tutta Italia si sono registrati aumenti di traffico superiori al 50%. Nel Centro Italia l’azienda umbro-marchigiana Fìdoka è riuscita a garantire stabilità di connessione ed assistenza tecnica, incrementando le prestazioni dei singoli abbonamenti ed arrivando a fornire aule virtuali per teledidattica e incontri. Persino la parrocchia di San Ginesio ha continuato gli incontri di catechesi, senza contare anche la diretta streaming della Santa Messa dalla Basilica di Sant’Ubaldo di Gubbio.

Fìdoka ha all’attivo 10 mila connessioni fra Marche e Umbria. Scattata l’emergenza sanitaria, intuendo le ripercussioni sul traffico dati, l’azienda ha subito inviato ai propri clienti un semplice SMS avvisando delle criticità temporanee e proponendo soluzioni dedicate per arginare le difficoltà di connessione. Ma questo è stato solo il primo passo contro il digital divide: dopo aver risolto i primi rallentamenti, infatti, è seguito l’invio di newsletter specifiche per proporre consulenza gratuita per clienti business, oltre a chiamate illimitate per il periodo della quarantena.

«Da quindici anni la nostra azienda si batte per azzerare il digital divide – spiega la CEO, Sara Servili – Lo abbiamo fatto in occasione del terremoto e continuiamo a farlo oggi con il coronavirus. Non nego che sia stato impegnativo infrastrutturarsi in così poco tempo, ma fra potenziamento e access point abbiamo sensibilmente migliorato la capacità di connessione a quasi mille persone, cioè a tutti coloro che prima facevano scarso uso di Internet all’interno delle mura domestiche, ma in pochi giorni si sono viste costrette ad aumentarne le performance.”

Essendo partner di Google, inoltre, Fìdoka ha messo a disposizione dei centri di aggregazione giovanile aule virtuali per permettere ai ragazzi di continuare ad incontrarsi, seppur in rete anziché in parrocchia.  E sempre su questa linea l’azienda ha operato per garantire la teledidattica per tutte quelle scuole che non erano pronte per un cambiamento così repertino.

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