Ascoli.- Abolire i brevetti sui vaccini e ripristinare il diritto pubblico alla salute. All’insegna di questi slogan hanno manifestato sabato 29 maggio, davanti alla fabbrica Pfizer di Ascoli un centinaio di aderenti ai Centri sociali delle Marche, Ambasciata dei Diritti, Soccorso Rosso, Collettivo Caciara, Cobad ed altre sigle dell’antagonismo di sinistra. Sfilata del corteo con tanto di cartelloni, bandiere e piccole croci di legno a rappresentare i morti che soprattutto nei Paesi poveri della Terra sono stati causati dall’assenza di vaccini per curare la Covid-19.
“Le ricerche per lo sviluppo dei vaccini sono state finanziate con risorse pubbliche – hanno denunciato i diversi oratori che si sono succeduti durante la protesta – ma poi i profitti sono diventati privati, a favore di colossi come Pfizer che otterrà ricavi record per 26 miliardi di dollari. Occorre cambiare direzione e abolire i brevetti su prodotti indispensabile per la salute di intere popolazioni”.
I partecipanti al corteo, svoltosi in maniera pacifica, e senza tensioni con le forze dell’ordine presenti allo stabilimento ascolano, ha anche sottolineato il rischio che oltre ad un gestione privatistica globale delle cure contro l’infezione polmonare, multinazionali e governi stiano definendo una strategia geopolitica globale che comprime i diritti e le libertà democratiche delle persone. Un tema che forse dovrebbe essere valutato meglio nella sua portata , dall’opinione pubblica generale italiana , che ha subito per un anno divieti che forse confliggevano con le norme della Costituzione repubblicana.