Tartufo bianco, buona annata : mostra a Sant’Angelo in Vado

Sant’Angelo in Vado (Pu).- Ci sono tutte le premesse per inaugurare la 60esima Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di Sant’Angelo in Vado all’insegna delle migliori aspettative sulla stagione di cerca del Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco più amato dai gourmand di tutto il mondo.

A poche settimane dal via della raccolta nel territorio marchigiano (domenica 24 settembre), che si preannuncia ottima dal punto di vista della quantità e della qualità, Sant’Angelo in Vado si prepara a un’edizione storica, con un cambio di passo importante. “E’ la sfida di questi anni – dichiara il sindaco Stefano Parri – dare una nuova traiettoria, che possa accrescere l’offerta qualitativa della stagione autunnale, innalzare il livello culturale dell’evento con un format più in linea con il contesto storico e paesaggistico e quanto la cittadina sa offrire.

La proposta culturale è prioritaria e va di pari passo con un’innovativa valorizzazione di tutte le risorse presenti, tra cui il tartufo bianco, per il quale si prevede un’annata assolutamente positiva per consistenza e profumi, eccellenti, quanto di più importante per una edizione speciale come questa per tutta Sant’Angelo in Vado”.

Meravigliosa scoperta, è quanto evoca la nuova immagine dedicata alla sessantesima edizione: dal 7 al 22 ottobre e domenica 29 con la fiera merceologica, tutti i weekend per celebrare sua Maestà il tartufo, simbolo di questa terra, grazie a un percorso che attraversa il centro storico della cittadina a partire da piazza Umberto I con il commercio del tartufo bianco.

La scoperta diventa il tema centrale di questa edizione, intesa come conoscenza legata al mondo del tartufo e alla gratificazione di vivere un’esperienza esaltante, nella quale il patrimonio culturale e l’ambiente integro diventano alcune delle tematiche che stimoleranno il dibattito e coinvolgeranno le giovani generazioni. Dal 24 settembre fino al 20 gennaio i tartufai potranno tornare alla cerca del pregiato fungo ipogeo.

“L’annata si prevede più che  buona – spiega Andrea Paleani, guida ambientale e tartufaio – anche grazie alle abbondanti piogge primaverili che protrattesi fino a giugno inoltrato hanno garantito ad alberi e bosco una grande riserva d’acqua per l’intera estate ma lo capiremo meglio quando entreremo nel vivo della cerca. Crescendo vicino alle radici delle piante, il tartufo deve le sue caratteristiche al tipo di albero con cui entra in simbiosi. Le condizioni climatiche fanno ben sperare, mentre lo scorso anno abbiamo avuto una produzione limitata a macchia di leopardo, quest’anno dovremmo poter cercare bene in un’area più estesa, con quantità più abbondanti e qualità migliori”.

 

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