Pesaro.- In quello scrigno d’arte e di storia che è la chiesa di San Domenico, s’inaugura sabato 15 ottobre alle 17 la mostra ‘Cagli e Federico – tra documenti d’archivio e dipinti di Giovanni Santi’. Ad organizzarla il Comune con Confcommercio Marche Nord, nell’ambito del progetto di promozione e valorizzazione turistica Itinerario della Bellezza, di cui Cagli fa parte con altri 17 centri della provincia di Pesaro Urbino. L’esposizione è curata da Massimo Bonifazi e Marco Droghini, ed è stata fortemente voluta dal vicesindaco Benilde Marini e dal direttore di Confcommercio Amerigo Varotti. Rientra nel contenitore di iniziative ‘Cagli e Federico #600federico’.
La mostra testimonia a chiare lettere lo stretto legame instaurato tra i duchi di Urbino, in primis lo stesso Federico, con la Chiesa e la comunità cagliese attraverso l’esposizione di un nutrito corpus di epistole conservato presso l’archivio capitolare di Cagli, fondo inventariato dallo stesso Bonifazi nel 2006.
La scelta della chiesa di San Domenico come luogo espositivo perché in termini di quantità che di qualità dei dipinti realizzati, rappresenta il tempio della pittura di Giovanni Santi, a partire dal suo capolavoro, la Cappella Tiranni, per continuare con il Cristo in Pietà e Santi, facente parte integrante del Monumento funebre di Battista Tiranni, e il Martirio di San Sebastiano.
La mostra è stata oggetto di una grande ricerca storica da parte dei due curatori che ha portato anche a scoperte riguardo il portale della chiesa e il carteggio dei Duchi.
Una esposizione che è un omaggio a Giovanni Santi, padre di Raffaello, a cui peraltro Confcommercio Marche Nord ha dedicato l’Itinerario dalla Corte del Duca Federico.
Sarà visitabile sino al 30 novembre tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Confcommercio curerà le attività di comunicazione, i servizi di guardiania e la biglietteria. Il biglietto di ingresso è di 3 euro. E’ possibile anche acquistare un biglietto cumulativo scontato (6 euro) che permetterà anche l’ingresso alla Pinacoteca di Fossombrone. Una scelta dettata dal fatto che la Pinacoteca era il palazzo dove viveva Guidobaldo da Montefeltro con la moglie Elisabetta Gonzaga