Ancona.- I numeri sono pietre. Francesco Acquaroli e il suo governo delle destre è bocciato anche dall’ISTAT che ha presentato poche ore fa il Rapporto BES (Benessere Equo e Sostenibile dei Territori) nell’ambito del quale è misurata anche la Regione Marche con indicatori di singole province e, soprattutto, in rapporto alle aree territoriali del Centro Italia e dell’intero Paese. ” Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico, Romano Carancini.
ISTAT fa luce e restituisce dati sul focus (Dominio secondo l’indagine) “Qualità dei Servizi” il quale si incarica di misurare gli indicatori di trasporto pubblico locale e sanità, cioè le prime due voci del bilancio regionale e dunque di stretta responsabilità politica ed amministrativa del Presidente Francesco Acquaroli.
“Rispetto al 2019 – rimarca Carancini -barre rosse per ogni indicatore richiamato, che si traducono in peggioramento del benessere: in concreto si riduce l’offerta di trasporto pubblico locale ed arretrano i servizi riconducibili alla risposta sanitaria pubblica.”
Il dato medio del trasporto pubblico locale della Regione Marche nel 2022 (ultimo dato disponibile) è pari a 2092,00 posti/Km per abitante, meno della metà sia in confronto alla media dei capoluoghi del Centro Italia (5403) sia con quelli nazionali (4696). Se poi osserviamo i dati delle singole città marchigiane la fotografia è nitida: Ancona 3726 posti/Km abitante, 2570 Ascoli Piceno, 2088 Macerata, 902 Fermo e, ultima, Pesaro-Urbino con 623.
“Il dato politico – aggiungere il consigliere Dem – è che questo peggioramento è in controtendenza con gli andamenti nazionali e del Centro Italia e dimostra quanto siano giuste e necessarie le critiche e le battaglie del Partito Democratico su un servizio così fondamentale, che tocca le classi meno abbienti della nostra comunità quali gli studenti, i lavoratori pendolari, gli anziani, le comunità delle aree interne. Stessa musica sulla sanità”.
Non solo inefficienza del CUP, inaccessibilità alle liste di attesa, disorganizzazione sanitaria, diminuzione di fondi sanitari, dimissioni rilevanti e rassegnazione del capitale umano del sistema pubblico sanitario. ISTAT proietta il benessere su pochi ma significativi indicatori.
Il primo: sui posti/letto ogni 10.000 abitanti per specialità ad elevata assistenza il dato medio delle Marche è di 2,5, inferiore sia al Centro Italia (2,8) che al dato nazionale (3,2).
Il secondo “rimprovero” lo fornisce la percentuale di emigrazione ospedaliera in altre regioni: il 13,4% nelle Marche ben al di sopra del Centro Italia e dell’Italia (8,3%). ” Qui non si può non aggiungere – commenta Carancini- che i dati degli anni 2023 e 2024 saranno ancora peggiori. “
Il terzo indicatore accertato da ISTAT che ci relega nelle ultime posizioni rispetto a tutte le altre regioni riguarda i posti/letto negli ospedali ogni 10.000 abitanti: le Marche 29,8 di contro ai 33,5 del Centro Italia e ai 32,7 del Paese.
L’ultimo riferimento scientifico di ISTAT è la dotazione di medici specialisti per 10.000 abitanti: nelle Marche 31,1 dato nettamente inferiore ai 39 del Centro Italia e ai 34,1 dell’Italia.