Da Sinistra Italiana Marche riceviamo e pubblichiamo come contributo al dibattito politico locale e nazionale :
Ancona.- “Sinistra Italiana Marche, che già aveva salutato con preoccupazione la vittoria della coalizione capitanata dalla leader di Fratelli d’Italia, “Il premier Meloni” dichiara la sua assoluta contrarietà ai primi due provvedimenti posti all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri del 31.10.2022.
Giorgia Meloni punta ad approvare in Consiglio dei ministri un decreto legge per mantenere l’ergastolo ostativo e il rinvio dell’entrata in vigore della riforma penale, dal 1 novembre al 1 gennaio, per andare incontro alle richieste dei magistrati.
Occhi puntati sul guardasigilli, che aveva definito il carcere ostativo una “eresia contraria alla Costituzione”. Il primo è un decreto legge sull’ergastolo ostativo, approvando un testo già votato durante il governo Draghi con un accordo quasi unanime visto che anche Fratelli d’Italia si era astenuta, ma solo alla Camera. Era peraltro un testo ancora poco garantista.
Nessun provvedimento “Libera tutti” perchè se l”ergastolo ostativo, che fa data nel 1991 ha contribuito nella stagione dell’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a decapitare molte cosche mafiose ed inaugurare la stagione dei pentiti, è stato in seguito dichiarato, in tempi diversi, incostituzionale dalla Consulta, per contrasto con gli articoli 2, 3, e 27 della Costituzione stessa.
La Consulta, però, ha stabilito che fare “della collaborazione l’unico modo per il condannato di recuperare la libertà, è in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione e con l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo“.
In pieno contrasto con le dichiarazioni del Ministro Nordio “Il carcere è una priorità tra i miei compiti” anche la seconda volontà della Meloni, cioè l’entrata in vigore della riforma penale targata Cartabia.
Proprio questa scadenza vuole essere evitata dal governo, che differirà l’entrata in vigore al 1 gennaio 2023, su sollecitazione dei procuratori generali e dell’Associazione nazionale magistrati.
In realtà, il sospetto è che anche questa iniziativa sia un modo per dirottare su un binario morto la riforma Cartabia o comunque di sabotarla. La riforma penale, sulla cui macchinosità anche SI aveva espresso perplessità astenendosi sul voto, è uno dei pilastri necessari per ottenere i fondi europei e rallentarla potrebbe metterli a rischio.
Intanto, il mondo giudiziario è in burrasca: l’Unione Camere Penali ha convocato una giunta urgente in vista del CDM per far sentire la voce anche degli avvocati penalisti.
Sinistra Italiana Marche, in sintonia con il livello nazionale, denuncia i primi passi del governo di destra-destra, ed i suoi programmi nel campo della Giustizia, e si impegna ad informare puntualmente la popolazione.”