Ascoli.- Con lo spettro di una profonda crisi energetica sullo sfondo da oltre un anno a questa parte, la CNA di Ascoli Piceno sottolinea ancora una volta la necessità di compiere delle scelte coraggiose e lungimiranti per sostenere le piccole e medie imprese italiane.
I capannoni che da mesi assistono a vertiginosi aumenti dei costi delle utenze di luce e gas potrebbero rappresentare la luce in fondo al tunnel per migliaia di imprese.
“È ormai evidente che per velocizzare la messa a terra delle ingenti risorse messe a disposizione dal Pnrr – sostiene l’associazione artigiana -sia necessario coinvolgere direttamente i privati nella realizzazione di un parco fotovoltaico su larga scala, che non preveda il consumo di suolo, realizzabile in tempi relativamente brevi e non impattante sul paesaggio, in linea con quanto previsto dalle direttive europee.”
Per raggiungere l’obiettivo di 7-8 GW di nuova potenza da rinnovabili su base annua, ad oggi ancora molto distante, la CNA di Ascoli Piceno avanza nuovamente una proposta concreta: incentivare l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici – da 12 a 200 KW – sfruttando i tetti dei capannoni di proprietà delle aziende e riqualificando così il patrimonio immobiliare d’impresa.
Una scelta che, dal punto di vista dell’associazione, rappresenta la via maestra da intraprendere per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione definiti dalla strategia europea.
Ad oggi, infatti, il tessuto imprenditoriale italiano può contare su un patrimonio immobiliare di circa 800.000 unità, detenuto per il 70% da Pmi, con una superficie complessiva stimata di 400 milioni di metri quadri, sfruttato tuttavia solo in minima parte a causa dell’assenza di strumenti per sostenere l’investimento iniziale.
In quest’ottica, l’introduzione di un credito di imposta fino al 50%, modulabile sulla dimensione dell’impianto e con modalità di funzionamento analoghe a quelle di Industria 4.0, consentirebbe ad almeno 200.000 imprese di abbattere i costi dell’investimento iniziale e di autoprodurre energia pulita.
Si tratta di un intervento di fondamentale importanza nell’ambito del processo di riqualificazione del patrimonio immobiliare d’impresa. Un investimento oneroso, ma al tempo stesso estremamente virtuoso e lungimirante, in grado di abbassare strutturalmente gli importi in bolletta.
Gli impianti consentirebbero di ridurre di un miliardo di metri cubi l’anno il consumo di gas, abbattendo contestualmente le emissioni di CO2 di 3,6 milioni di tonnellate l’anno. A giovarne sarebbe in primis l’ambiente, ma anche la competitività delle piccole imprese in ambito nazionale e internazionale.
«Oltre a risultare perfettamente in linea con i principi ispiratori del Pnrr, la nostra proposta consentirebbe di abbattere in maniera strutturale e sensibile i costi dell’energia a carico delle piccole e medie imprese – spiega Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno -. La transizione energetica è un tema decisivo per il futuro del nostro Paese, anche sul piano imprenditoriale.”