Ancona – Istituire nelle Marche una Zona logistica semplificata rafforzata capace di coniugare sburocratizzazione e agevolazioni fiscali per gli investimenti produttivi. È questa la proposta che il gruppo assembleare del Partito Democratico ha presentato tramite un’apposita mozione per chiedere al presidente Acquaroli di attivarsi immediatamente con il presidente Mario Draghi affinché tale provvedimento possa essere discusso quanto prima dal consiglio dei ministri. L’obiettivo è quello di creare una zona franca doganale interclusa per agevolare le imprese locali che operano nelle Marche e attrarre nuovi capitali.
La proposta è stata presentata formalmente durante l’evento “Focus Lavoro: il futuro di Fabriano e dell’area montana”, svoltosi venerdì scorso a Fabriano, che ha visto la partecipazione della viceministra allo Sviluppo economico Alessandra Todde e della sottosegretaria al ministero del Lavoro Rossella Accotto.
“La vicenda Elica – affermano i consiglieri regionali del Partito Democratico – al di là dell’irresponsabilità della dirigenza aziendale che con la sua scelta di delocalizzare gli impianti di Cerreto d’Esi e Mergo rischia di cancellare oltre 400 posti di lavoro, dimostra la fragilità del nostro territorio, a cui serve da subito dare tutele per garantire sviluppo economico e occupazione. La proposta che porteremo in discussione al consiglio regionale, elaborata con il contributo dell’onorevole Alessia Morani, mira proprio a questo”.
“La Zona logistica semplificata rafforzata – spiegano i dem – consentirebbe di avere aree dove le merci provenienti dai Paesi extra europei potranno essere esenti da Iva e dazi doganali, favorirebbe il loro stoccaggio illimitato prima di essere rimesse sul mercato, e stimolerebbe il fenomeno del ri-export, attirando imprese che hanno questa esigenza. Inoltre, nel caso della provincia di Ancona, le attività operanti in regime di Zlsr potrebbero inserirsi nelle supply chain mondiali garantendo sia maggiori flussi di importazione di materie prime, semilavorati e componentistica, sia l’esportazione di prodotti finiti in Paesi extra europei”.