Ascoli Piceno 8 dicembre.- Piace al pubblico ascolano l’ultimo spettacolo di Cesare Catà. Ieri sera al Palafolli il filosofo-performer sangiorgese ha dato ancora prova delle sue doti di artista e di attore, ma anche di narratore allo stesso tempo suadente e serioso, ammiccante e colto. Tutte qualità che seducono da sempre in particolare l’universo femminile che lo segue da anni nei suoi incontri letterari e nelle sue lezioni originali, già prima che divenisse una celebrità (almeno nelle Marche). E anche il suo one-man show ad Ascoli , sul restare single o vivere in coppia, coniugato attraverso la storia e i personaggi mitici soprattutto della Grecia classica, ha prodotto lo stesso incantesimo.
Con quel tanto di cabaret alla marchigiana, dove i detti popolari e il dialetto delle “Marche Zozze”, quelle del sud .. – frase di Catà – soprattutto nella prima parte dello spettacolo, hanno aggiunto comicità e brillantezza ad un racconto che rischiava di essere troppo raffinato per alcuni. Perché non è certo semplice intrattenere e far anche divertire parlando di Medea, Orfeo, Giasone, Nietzsche, Rilke, con un passaggio su Shakespeare ( con declamazione in inglese) e per finire di poeti francesi più recenti.
E lui invece, con un doppio registro coraggioso e irriverente, l’ha fatto. Riuscendo nell’impresa e catturando, con ripetuti e spontanei applausi a scena aperta, l’attenzione del pubblico per quasi un ora e mezza di performance senza soste ( tranne che per alcune piccole cadute di stile.. ).
Catà ormai non lo ferma più nessuno, e le sue spiccate doti di affabulatore oltre che il suo aspetto scapigliato e da bohemien, lo rendono simpatico già al primo impatto. Tanto da far diventare spesso imperdibile una sua serata, o un viaggio o una semplice gita con lui attraverso luoghi e misteri del mondo. Chissà se riuscirà ad avere anche una carriera nazionale, in futuro..
Da ricordare che l’evento di ieri al Palafolli di Ascoli “Sono single perché l’universo è un’ aporia ontologica” ( scritto e diretto dal performer stesso) è stato promosso dall’associazione Viandante e da La Gru Produzioni.