Ancona – “Un muro di gomma”. Così I rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento della Caterpillar di Jesi al termine dell’incontro che si è tenuto oggi in Regione Marche con il direttore del sito Jean Mathieu Chatain.
La multinazionale americana ha annunciato la chiusura dell’azienda dove lavorano 270 persone ed oggi, nel corso del tavolo di crisi regionale a cui hanno partecipato tra gli altri i capigruppo consiliari, l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, e il governatore, Francesco Acquaroli, ha ribadito le sue motivazioni.
“L’azienda non si è mossa di una virgola rispetto al primo incontro in Confindustria- spiega alla agenzia Dire Luigi Imperiale della Fim-Cisl Marche-. Irremovibile e cinica . Nonostante le nostre richieste e quelle della Regione non intende ritirare laprocedura di mobilità avviata il 10 dicembre che scadrà il 23 febbraio. Noi abbiamo semplicemente chiesto di ritirarla per consentirci di avviare una discussione serena: abbiamo capito che le soluzioni saranno dolorose ma chiediamo tempo per un confronto”.
I sindacati hanno annunciato per giovedì alle 16 una manifestazione a Jesi con ritrovo a Porta Valle e corteo fino a piazza della Repubblica.
All’iniziativa dovrebbe prendere parte anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “C’è stato un sostanziale muro di gomma- spiega Vincenzo Gentilucci della Uilm Ancona-. L’azienda si è mostrata arrogante rispetto alla richiesta che facciamo: darci più tempo per fare una trattativa seria. Ne vogliamo discutere ma senza una pistola puntata alla testa. La proprietà ha detto che ad oggi non è in grado di dare questa risposta ed anzi ci hanno spiegato che non possono ritirare il Piano industriale concordato in sede aziendale. Ora è fondamentale andare al Mise il prima possibile e per poter fare questo il prima possibile tutti i parlamentari marchigianichiedano al Governo di convocare subito le parti”.
credit: agenzia dire