Celebrazioni Rossiniane a Pesaro. Il 9 giugno non stop di eventi a teatro con danza, musica e circo.

Pesaro 25 maggio. Era il 10 giugno 1818 quando Gioachino Rossini inaugurava con la sua Gazza ladra il nuovo teatro di Pesaro che prenderà appunto il suo nome diventando l’amato Teatro Rossini. A 200 anni esatti, sabato 9 giugno fino alle prime ore di domenica 10, a Pesaro ha luogo una vera e propria festa per il Teatro Rossini con teatro, danza, musica e circo a ingresso gratuito dal pomeriggio a notte fonda su iniziativa del Comune di Pesaro con l’AMAT e il Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane, con il contributo di Regione Marche e MiBACT nell’ambito delle manifestazioni per i 150 anni dalla morte del Maestro.

Alle ore 16 la festa al via con Il circo delle bolle della Compagnia Ribolle “ uno spettacolo di danza e circo – si legge in una nota –  energico, vivace e colorato, dove la magia delle bolle di sapone e il loro sospeso incanto viene spinto dai tre intrattenibili protagonisti della scena, tre figure danzanti fuori dal tempo.”

Un’occasione per conoscere lo splendido Teatro Rossini e per scoprirne, in maniera insolita e nuova, i segreti e i luoghi più nascosti è poi proposto alle 17.30 con Passeggiata nel teatro segreto a cura di Teatro Skené, un’occasione in cui il pubblico, immerso in una magica atmosfera, potrà scoprire il Teatro Rossini in una veste inedita, come luogo ricco di emozioni, aneddoti e ricordi che lo renderanno spettacolo esso stesso.

La festa prosegue a pieno ritmo alle ore 18.30 con Storie del Teatro Rossini, un racconto partecipato e carico di affetto appositamente costruito e narrato da Giorgio Castellani e Lucia Ferrati con un intervento musicale di Vladimir Zubytskyi al violoncello.

All’evento del 9 giugno non poteva mancare poi il grande artista pesarese Glauco Mauri, maestro della scena che con Roberto Sturno, accompagnati dalle musiche composte ed eseguite in scena da Giovanni Zappalorto, offrono al pubblico Il Canto dell’Usignolo, poesie e teatro di William Shakespeare. Lo spettacolo è un vero e proprio canto che attraverso la poesia dei brani tratti da Enrico V, Come vi piace, Riccardo II, Timone d’Atene, Giulio Cesare, I Sonetti, Re Lear, La Tempesta, dà voce alle immortali opere del drammaturgo inglese.

Alchimia perfetta fra danza, physical theater, atletismo e tecnologia, La magia della luce di Evolution Dance Theater in scena alle ore 22 conta fra i suoi interpreti performer d’eccezione, danzatori dalle spiccate doti atletiche e circensi. Lo spettacolo raccoglie e reinterpreta alcune delle coreografie più sorprendenti create da Anthony Heinl, fondatore e direttore artistico del gruppo, nelle quali la luce è la vera protagonista .

Cinque  musicisti un po’ “suonati” incantano, creano, illudono, emozionano; questa è la Rimbamband, un eclettico quintetto di artisti frizzanti, folli e bizzarri  che attraverso la musica, le parole e la mimica, creano esilaranti personaggi trasmettendo un’energia travolgente fatta di note e poesia. Al Teatro Rossini (ore 23) presentano uno show che comprende e attraversa «Il meglio di» spettacoli collaudati in anni di tournée, con musica che si intreccia con gag, scherzi surreali, microscenette, parodie, citazioni cinefile e rimandi a big della comicità .

A chiusura della festa per i 200 anni del Teatro Rossini alle ore 24 Vinicio Marchioni, attore amato da pubblico e critica per la sua adulta capacità interpretativa e conosciuto per il ruolo del Freddo nella serie Romanzo Criminale, dà voce al poeta Dino Campana. Un poeta, un pazzo, un viaggiatore, un manesco, un intellettuale, un uomo che ha fatto mille mestieri. Canti Orfici, la sua unica composizione poetica, ha illuminato la letteratura europea del Novecento tanto che Carmelo Bene definiva Campana il suo poeta preferito. L’eccellente polistrumentista Ruben Rigillo accompagna interamente la messa in scena, sottolineando l’intensità di un tale flusso di coscienza e in un perfetto dialogo tra musica e parole. Uno spettacolo intimo e forte nella sua semplicità, che non vuole proporre la banale biografia dell’artista, bensì omaggiare la memoria di un personaggio tanto complesso quanto geniale.

 

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