Centro per migranti a Falconara, cresce la protesta

Falconara M. (An). Una mobilitazione collettiva «per evitare che anche i nostri territori vengano macchiati da progetti inumani, finalizzati alla discriminazione, all’esclusione e alla repressione». È la proposta di Sinistra Italiana Marche per contrastare la costruzione di un Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) a Falconara Marittima. Il partito si unisce alla contrarietà al progetto già manifestata da altre forze politiche ed istituzioni, compresa il sindaco della cittadina locale Stefania Signorini (centrodestra).

«I Cpr sono centri di detenzione inumani – sostiene Sinistra Italiana- destinati a chi non ha commesso alcun reato. Non li vogliamo da nessuna parte, neanche a Falconara. Per questo, ci impegneremo a contrastare in ogni sede, istituzionale e no, questa decisione», tuona SI Marche.

Nei giorni scorsi, il Governo Meloni, attraverso il Ministero dell’Interno e Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, ha iniziato i lavori per la costruzione di un Cpr a Falconara, nell’area dell’ex caserma dell’Aeronautica. «Ci chiediamo – incalza SI Marche – quale idea di sviluppo abbia il Governo. L’unico che vediamo è quello del delirio repressivo nei confronti degli ultimi, dei più fragili, dei più poveri».

I Cpr sono strutture detentive pensate per trattenere, fino a 18 mesi, cittadini stranieri in attesa di espulsione, anche quando non sono accusati di alcun crimine.

Per SI «questi luoghi sono, di fatto, carceri per persone che non dovrebbero trovarsi in una condizione di detenzione. Per questo, chiediamo da tempo la chiusura di tutti i Cpr. Il presidente della Regione, Acquaroli, e la sindaca di Falconara, Signorini, che dicono, in modo poco credibile, di non saperne nulla, dovrebbero opporsi nei fatti e non solo nelle interviste ai giornali a questa decisione del Governo che sostengono».

 

 

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