Ascoli Piceno. – “Nell’Azienda sanitaria territoriale 5 di Ascoli sono 25 gli incarichi dirigenziali da attribuire ai medici, riconoscendo loro il diritto ad una progressione di carriera professionale ed economica. Per non parlare dei medici neo-assunti, che non hanno ottenuto un incarico dopo i primi 5 anni, con conseguente danno professionale ed economico.” Lo rende noto la Federazione di categoria CIMO-FESMED.
Quello degli incarichi è un obbligo per le aziende, ed è uno degli strumenti più semplici per incentivare i dipendenti a rimanere all’interno del Servizio sanitario nazionale. Invece, nonostante la carenza di personale e la fuga verso il privato” in AST 5 si attendono anni prima di affidare gli incarichi dirigenziali, con il risultato che molti medici si sentono traditi, stanchi e delusi, e si dichiarano pronti a licenziarsi dall’ospedale.”
Per Andrea Piccinini, segretario regionale CIMO Marche, si tratta di un comportamento ” inaccettabile e discriminatorio, poiché alcuni incarichi vengono attribuiti solo su pressioni di varia natura mentre tutti gli altri restano al palo .Tutto questo peggiorerà il già pessimo clima in cui lavorano i medici. Siamo pronti a mobilitare la categoria e ad inoltrare decine di ricorsi giudiziari al Tribunale del lavoro per tutelare i colleghi».
Oggi martedi 21 marzo, presso l’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, si terrà una assemblea dei lavoratori, che sarà presto replicata ad Ascoli Piceno, indetta dalla CIMO sul tema, a cui parteciperà anche il Presidente Regionale della Federazione CIMO-FESMED Luciano Moretti. «Chiederemo il conferimento immediato di tutti gli incarichi scaduti e un incontro urgente con la Direzione di AST 5», conclude Piccinini.