Da Giuseppe Cavina, attivista del Movimento 5Stelle di Osimo riceviamo e volentieri pubblichiamo :
Osimo (An).- “Dopo più di 2 anni di guerra in Ucraina e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano ancora parole proibite.
L’Europa si prepara, piuttosto, ad un ulteriore escalation militare, pensando addirittura ad un coinvolgimento diretto con l’invio di truppe, il che significherebbe estendere il conflitto con l’inevitabile utilizzo di armi nucleari!
I governi europei continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa ad armi di distruzione sempre più potenti. Mentre milioni di persone sono costrette dalle inondazioni, dalla siccità, dalla fame e da altre guerre fratricide a lasciare le loro terre, centinaia di miliardi di euro vengono spesi per seminare morte, aumentare la devastazione dell’ambiente ad esclusivo vantaggio dei potentati economici e dei produttori di armi.
Buona parte dell’Ucraina è rasa al suolo e, sotto il profilo militare, nonostante il continuo invio di armi e di annunci di controffensive, è ormai evidente che l’Ucraina non può competere con una potenza come la Russia. Lo scoppio del conflitto dopo la pandemia ha provocato in Europa un’ulteriore recessione che sta aumentando le disuguaglianze,
peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori e flagellando le famiglie con rate dei mutui alle stelle e l’aumento di tutti i beni di prima necessità. Invece di concentrare più risorse sul welfare e sulla tutela della salute e dell’ambiente si tagliano gli investimenti per finanziare l’escalation militare dicendo che “per costruire la pace bisogna preparare la guerra”!!
Giuseppe Cavina
Putin è il responsabile dell’invasione, ma l’Europa e la Nato, sottomesse ai diktat del Presidente americano Biden, con la scusa di difendere gli aggrediti e di un fantomatico attacco della Russia all’Occidente, vogliono trasformare un conflitto locale in una guerra mondiale di proporzioni catastrofiche.
Buona parte dei mezzi d’informazione ci racconta la menzogna dell’Occidente che si batte per estendere la democrazia al resto del mondo, che non esiste altro modo di porre fine alla guerra se non la vittoria militare di uno dei contendenti e che l’Italia non possa far altro che continuare a inviare armi, ammettendo (Il Presidente del Consiglio Meloni) come unica via una soluzione diplomatica, per altro indefinita, solo con i russi.
Il governo Meloni si mostra sempre più subalterno agli Stati Uniti, all’Europa e incapace di difendere gli interessi dell’Italia e il ripudio della guerra, principio fondante della nostra Costituzione.
Il M5S crede invece che l’Italia possa dimostrare la sua solidarietà al popolo ucraino abbandonando qualunque partecipazione alle operazioni belliche e che, anziché ruota discorta in una guerra, debba tornare ad essere protagonista di una concreta azione per la Pace, in virtù delle grandi capacità di mediazione che tutto il mondo le riconosce.
Per questo lanciamo un appello accorato a tutti gli italiani affinché all’apatia e al senso d’impotenza subentri un sussulto d’orgoglio, un nuovo risorgimento che deve partire da ciascuno. Se saremo compatti nel dire basta nessun potere forte potrà resistere, come le tante rivoluzioni popolari della storia hanno dimostrato.
Il rischio che questa escalation militare costringa i nostri giovani ad essere chiamati alle armi è grande e non possiamo permettere che questo avvenga perché saremmo complici di mandare al massacro i nostri figli.
Lo stesso cambio di rotta deve avvenire anche nei confronti del genocidio del Popolo Palestinese, perché finora il governo italiano è stato ambiguo e reticente: si è astenuto in sede Onu sulla risoluzione per il cessate il fuoco immediato; ha contraddetto il Presidente Mattarella quando in occasione dei pestaggi agli studenti, che manifestavano pacificamente, è intervenuto dicendo che “l’autorevolezza non si misura sui manganelli, ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare”; ha mentito negando che l’Italia ha continuato e continua a consegnare ad Israele armi anche durante la guerra a Gaza.”