Ascoli Piceno 22 agosto.-“Le nostre piccole imprese di costruzioni sono sempre più in affanno e il territorio montano è a rischio di desertificazione perché più tempo si passa lontano e più si perdono i legami con i luoghi e, cosa ancor più grave, la voglia di tornare e ricostruire case, famiglie e lavoro”. Così Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli, sintetizza la situazione post sisma nel Piceno. E aggiunge: “Ci auguriamo che l’incertezza o un eventuale fase di transizione dopo gli ultimi eventi politici, abbia risposte rapide e determinate. Avvio cantieri e sostegno più concreto alle pmi sono all’ordine del giorno dell’agenda Cna, sia a livello locale che nazionale. Avere per troppo tempo, dall’altra parte di questo o quel tavolo, interlocutori non presenti causa crisi di governo è quanto di peggio si possono aspettare coloro che lavorano e producono pil”. Allarmante la situazione della ricostruzione. Al 30 aprile 2019, sono state avviate le procedure di rimessa in agibilità solo per il 46% della case con danni lievi, e appena solo per il 13% in quelle con danni gravi.