Ascoli.- Con la bella stagione ormai in archivio, la CNA di Ascoli Piceno fa il punto su alcuni temi estremamente attuali per la stabilità di famiglie e imprese a breve e lungo termine.
A cominciare dal Superbonus, che da ormai troppi mesi è alle prese con un drastico ridimensionamento che ne ha inevitabilmente condizionato l’efficacia. Fin dalla prima ora, l’associazione ha accolto con favore una misura in grado di garantire benefici concreti alla riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale e a un settore fondante per l’economia italiana e marchigiana come quello delle costruzioni.
A dimostrarlo in maniera incontrovertibile sono i numeri. Ogni euro speso dallo Stato, infatti, ha attivato quasi 2 euro di investimenti, con 70 centesimi che tornano nelle casse del fisco. Sono stati inoltre risparmiati 1,1 miliardi di metri cubi di gas e tagliate 1,4 miliardi di tonnellate di CO2, contribuendo alla creazione di oltre 600.000 posti di lavoro in tutta Italia tra il 2021 e il 2022.
Tuttavia, già con l’ultima legge di Bilancio, i bonus edilizi hanno subito una significativa battuta d’arresto in termini di portata del beneficio e di platea di potenziali beneficiari, con contestuale esclusione della cessione del credito. Si tratta dell’ennesima pessima notizia che giunge al termine di una serie di continue modifiche normative a un meccanismo potenzialmente virtuoso, minato alla base da repentini cambi di rotta che, di fatto, hanno solo generato confusione e sfiducia attorno al sistema dei bonus.
In particolare, nel secondo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (Pil) è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Dal lato della domanda, le esportazioni di beni e servizi sono diminuite in termini congiunturali dello 0,4%, gli investimenti fissi lordi dell’1,8%. A calare sono soprattutto gli investimenti fissi lordi nelle spese per costruzioni: investimenti in abitazioni (-3,4% rispetto al trimestre precedente, -7,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno prima) e in fabbricati non residenziali (-3,8% e -1,7%).
Calano per le costruzioni più del dato complessivo anche tutti gli indicatori di intensità lavorativa: le ore lavorate, le posizioni lavorative e le unità di lavoro.
Per quanto riguarda le registrazioni alle Camere di Commercio, nel secondo trimestre 2023 subiscono una diminuzione congiunturale che riflette un andamento negativo in quasi tutti i settori, tranne che nell’industria in senso stretto. Ancora una volta, le contrazioni più evidenti sono quelle nelle costruzioni, che scendono dell’8,0% rispetto al primo trimestre dell’anno.
A farne le spese, purtroppo, sono le oltre 2.000 imprese marchigiane coinvolte, i 7.000 lavoratori attualmente a rischio e gli oltre 10.000 cittadini marchigiani che dallo scorso novembre restano ancora in attesa di conoscere il proprio destino, con più di un miliardo di crediti ancora incagliati nei cassetti fiscali di tutta la regione. A questo proposito, la CNA di Ascoli Piceno ha più volte proposto il riordino del sistema degli incentivi del comparto casa per renderlo sostenibile per le finanze pubbliche e il mercato, sollecitando una proroga per i condomini che hanno presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022.
Fortunatamente, a dare nuova linfa all’economia locale potrà contribuire la concessione del credito d’imposta alle imprese per l’autoproduzione d’energia, prevista tra i progetti del piano RePowerEu adottati dal Governo.
Per la CNA di Ascoli Piceno, da sempre in prima linea nell’evidenziare il ruolo determinante di aziende e capannoni nella transizione energetica, si tratta di una tappa fondamentale nell’ambito di un percorso green e vantaggioso su più livelli.