Ascoli Piceno 9 aprile.- Con le dovute cautele e il massimo dell’attenzione sia per i cittadini che per i lavoratori. Ma già dopo la pausa di Pasqua per la Cna di Ascoli Piceno è fondamentale programmare una graduale ripartenza delle attività produttive. “I dati elaborati dal Centro studi Marche per la nostra provincia – spiega Francesco Balloni, direttore provinciale – fra gennaio e febbraio indicavano un ulteriore calo delle imprese artigiane. Ma con settori in tenuta, se non in ripresa, e con un dato incoraggiante riguardo l’occupazione. Questo al primo di marzo. Ciò che è accaduto dopo e sta accadendo tuttora non ha bisogno di particolari spiegazioni aggiuntive”.
“Alcune attività – prosegue Balloni – hanno mantenuto la produttività perché ritenute vitali per la comunità. Da dopo Pasqua il Governo deve pensare a una nuova graduale ripartenza anche per altre attività, strategiche non meno delle altre per il sistema produttivo Piceno e per la sua tenuta e competitività”.
Per la Cna ci sono filiere produttive e commerciali di beni che non possono essere sottratti ai consumi per periodi prolungati. Adesso è importante che si riaprono alcune maglie e ampliare progressivamente i codici Ateco ammessi alla produzione. A cominciare dai cantieri edili che per il Piceno hanno una doppia valenza, di ripresa generale e di prosecuzione del recupero post sisma. Tutto il comparto della produzione e in particolare della moda, a seguire, in quanto l’assenza dai mercati nazionali ed esteri dei nostri prodotti tessili e di abbigliamento ha, per le caratteristiche del settore, tempi di recupero già di per sé non rapidissimi. “Ci dovremo adattare – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno – a forme di relazione sociale, di lavoro e di consumi diverse e forse meno frenetiche. Questo però non vuol dire restare fermi, per tutte le imprese e soprattutto per quei settori che già in periodo pre-Covid19 hanno dimostrato criticità e fragilità”.