Una lettera per un appello. È quella che l’associazione Codici ha inviato alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, per richiamare l’attenzione sui padri separati.
Roma.- “Diversi studi, legati agli effetti della pandemia – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – hanno certificato la presenza sempre più numerosa dei padri separati tra i nuovi poveri. Una condizione che si è aggravata con i rincari registrati nel mercato energia. Sono sempre più frequenti, ad esempio, i casi di papà costretti a vivere in auto per poter pagare l’assegno di mantenimento ai figli e qui si inserisce un’altra questione, non secondaria, anzi. Ci riferiamo all’orientamento, praticamente a senso unico, della giustizia. Seguendo un indirizzo ormai consolidato negli anni, soprattutto in alcune città come Roma, le sentenze dei casi di separazione vanno nell’esclusiva direzione delle madri. È a loro che viene assegnato il collocamento del figlio, è a loro che finisce la casa. Tutto questo senza prendere in considerazione la situazione socioeconomica della famiglia, le possibili conseguenze sul padre nel momento in cui il pronunciamento del giudice sia rivolto ad esclusivo vantaggio della madre. Si spiega così l’aumento, costante e preoccupante, dei padri separati tra i nuovi poveri. Condizioni limite che non solo danneggiano i padri, in quanto hanno inevitabilmente conseguenze pesanti anche sul rapporto con i figli, questione che non può essere certo ignorata. In un contesto del genere – prosegue Giacomelli –, desta profonda amarezza, ed anche preoccupazione, la scarsa attenzione che viene dedicata ai padri separati. Siamo rimasti colpiti dal dibattito che ha caratterizzato l’ultima edizione degli Stati Generali della Natalità. Nell’analizzare il cosiddetto ‘inverno demografico’ non si è fatto cenno a quello che riteniamo un aspetto importante: il rapporto tra genitori, nello specifico la difficile condizione dei papà. Come si possono fare figli quando in una separazione il padre è oggetto di provvedimenti che lo costringono a sacrifici che non sempre riesce a sostenere? Pensiamo a chi ha perso il lavoro e non è in grado di far fronte alle spese per l’assegno di mantenimento e, al tempo stesso, per pagarsi l’affitto di un nuovo appartamento, avendo dovuto lasciare la casa alla ex moglie. Emblematico, al riguardo, il caso recente del papà di Thiene nella provincia di Vicenza costretto a vivere in auto perché non può permettersi una casa in affitto in quanto gran parte dei suoi risparmi finiscono nell’assegno di mantenimento dei figli. Come detto, non è un caso isolato. Sono situazioni, purtroppo, frequenti. È giusto discutere del calo della natalità, ma nel farlo riteniamo si debba prendere in esame anche la questione del rapporto tra i genitori e le conseguenze di una separazione. Se non si mette mano alla materia dei collocamenti, riportando un equilibrio economico tra i genitori, chiedere di fare figli è pura demagogia. È per tutte queste ragioni – conclude il Segretario Nazionale di Codici – che abbiamo deciso di sottoporre alla Ministra Roccella la questione dei padri separati. Un tema estremamente delicato, un’emergenza che merita la massima attenzione”.
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