“Invece di occuparsi solo degli affari correnti e ordinari, come previsto dalla legislazione, il Governo Gentiloni, dimissionario, accelera i tempi sull’autorizzazione per il metanodotto Sulmona- Foligno ribattezzato “metanodotto del terremoto” . Il progetto, il cui tracciato nella regioni del Centro Italia è parte del più ampio metanodotto della rete adriatica attraverserà tutti i crateri della zona sismica : Amatrice , Arquata, Norcia e Castel Sant’Angelo. ” Lo afferma il Comitato No Trivelle del Piceno. ” Con il nuovo Parlamento già insediato, invece di lasciare le decisioni politiche al prossimo Governo, Gentiloni convoca per il 4 aprile la prima riunione con la Regione Abruzzo per accelerare l’iter politico e amministrativo al fine di giungere alla conclusione del procedimento autorizzativo per la realizzazione del tratto Sulmona – Foligno , che è l ultimo tassello del metanodotto che collegandosi in Puglia con la Tap porterà il gas necessario al Nord Europa. Un progetto – sostiene il Comitato – fortemente voluto da questo Governo e dai precedenti che può relegare l’Italia ad asservitore dei bisogni energetici dell’Europa “.
Secondo gli esponenti ambientalisti tutto cio avverrà ” a scapito dei territori attraversati, per via di un pesante impatto sull’ambiente naturale:basti pensare che l’opera avrà un fronte di servitù di 40 metri, attraverserà 3 Parchi Nazionali e 21 aree protette, oltre a quelle di interesse storico e archeologico. Con pericoli per le popolazioni residenti nelle aree di passaggio,amplificati dai rischi sismici che tutti conosciamo.”