Ancona.– “Alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Sul tema delle concessioni balneari, Fratelli d’Italia e Lega hanno investito elettoralmente prendendo i giro migliaia di seri imprenditori, giocando sui loro legittimi timori, ma soprattutto vendendo loro una impossibile uscita dalla direttiva Bolkestein. Oggi, alla prova del governo, Meloni e Salvini, nel silenzio degli amministratori locali del centrodestra che avevano cavalcato il populismo antieuropeista, non riescono ad andare oltre alla proposta di prorogare di un anno, fino alla fine del 2024, le concessioni. ”
A dirlo è il capogruppo in consiglio regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi. Secondo lui si tratta di “una scelta sbagliata, inutile e dannosa, che non solo vìola la sentenza del Consiglio di Stato che sottopone alle regole della concorrenza le concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative a partire dal 2023, ma comporterà per l’Italia anche l’apertura di un costosa procedura di infrazione “.
Mangialardi ricorda che all’inizio dello scorso aveva presentato una mozione in consiglio regionale, poi trasformata in risoluzione e approvata all’unanimità, che impegnava il presidente Acquaroli ad attivarsi nella Conferenza Stato-Regioni affinché il Parlamento giungesse quanto prima a una legge nazionale capace di tutelare il lavoro e gli investimenti di migliaia di piccole imprese a conduzione familiare nel settore balneare. E tutto ciò per coprirsi ” dai rischi derivanti dall’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato relativa alla direttiva Bolkestein. Ma nulla è stato fatto da allora”.