Ancona.- Sono più di 350 le aziende alluvionate che hanno subito danni superiori a 20.000 euro e che, in base alla normativa, per avere i ristori devono presentare una nuova domanda.
A differenza del monitoraggio iniziale per l’immediata ripresa delle attività produttive, la perizia asseverata sui danni subiti è ora obbligatoria e rischia di creare, a distanza di un anno, non pochi problemi a quelle imprese che avevano solo prodotto una stima dei danni stessi.
Le criticità consistono soprattutto nella difficoltà a reperire i tecnici abilitati per la redazione delle perizie, sia per il poco tempo a disposizione sia per il numero importante di aziende coinvolte che per la complessità dei documenti da allegare.
Per questo Confartigianato Marche ha presentato una richiesta di rinvio. Confartigianato ha inoltre posto alla Regione Marche e alla Protezione Civile il problema della quantificazione dei danni che nella prima fase di ricognizione sono stati individuati in maniera forfettaria.
“La norma attuale – spiega Cgia – prevede il ristoro dei danni subiti fino all’importo dichiarato nella prima ricognizione.Oggi invece le aziende sulla base delle perizie sono in grado di dimostrare l’entità definitiva dei danni subiti che, laddove superiore a quella indicata, non viene riconosciuta. Anche questo aspetto sta generando moltissime criticità, in quanto all’epoca del primo monitoraggio le imprese non avevano ancora a disposizione tutti i preventivi, né erano in grado di capire cosa sarebbe stato recuperabile/riparabile e cosa no. Per tale motivo, le stime fatte a suo tempo rischiano di non essere veritiere risultando essere approssimate “per difetto”.