San Benedetto del Tronto (ap) 26 febbraio.-“Sulla vicenda del coronavirus ci voleva buon senso. Non si può bloccare l’attività economica, sociale e scolastica di un’intera Regione, per un solo presunto caso di contagio.” Lo afferma il senatore Giorgio Fede, del Movimento 5Stelle, commentando il braccio di ferro in corso tra il Governo Conte e il Presidente della Regione Marche Ceriscioli.
“Il decreto stabiliva delle linee di indirizzo per tutte le Regioni, escludendo provvedimenti drastici in quelle aree che non sono a rischio. Nelle Marche non ci sono emergenze – sostiene Fede – e quindi non si comprende perchè Ceriscioli sia andato avanti con la sua scelta di chiudere le scuole e sospendere gli eventi.”
Per il senatore sambenedettese, “la tutela della salute è un interesse primario, ma ci sono anche altri interessi sociali e pubblici da tutelare, soprattutto quando non esistono focolai o situazioni di allarme reale sul territorio. Comprendo la paura di molti – aggiunge Fede – ma bisogna agire con razionalità e moderazione, come Conte ha fatto finora isolando le zone focolaio e verificando volta per volta i casi che si presentano, con la Protezione civile e le autorità sanitarie. Ceriscioli invece ha fatto come voleva, non considerando l’impatto che questa ordinanza avrà sulla vita civile e sull’economia. ”
Essendo materia concorrente, quella della sanità, il Governo ha già impugnato l’atto della Regione Marche, presentando ricorso tramite l’Avvocatura generale dello Stato. Come andrà a finire, al momento nessuno lo sa. Perchè oltre all’esito del conflitto giuridico-politico tra Stato e Regione, potrebbero presentarsi a breve altre variabili impreviste da valutare e che potrebbe modificare il quadro generale.