Covid, Cgia : “Assurdo stop ai servizi alla persona fuori Comune”

Macerata 16 novembre.- “Spostamenti all’interno della zona arancione: facciamo chiarezza”. Sono le parole di Renzo Leonori, presidente di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, che ragiona circa l’inserimento della Regione Marche in zona arancione. Dove sono stati così vietati gli spostamenti per usufruire di servizi alla persona collocati fuori dal Comune di residenza.

“Un aspetto – sostiene Leonori – che ha creato molta confusione specialmente nei Settori del Benessere e delle Lavanderie, che hanno molti interrogativi circa la possibilità di poter continuare ad accogliere i clienti che giungono da altri Comuni limitrofi alla propria attività. Sono infatti tanti gli imprenditori che in questi giorni si sono rivolti a noi, per avere delucidazioni sul proprio lavoro”.

Il Dpcm del 3 novembre, non autorizzando i servizi alla persona e alla famiglia (quali saloni di acconciatura, centri estetici, lavanderie e altri) a ricevere clientela da fuori Comune, impedisce agli imprenditori di servire una parte importante della clientela. ” Tutto questo – tuona Confartigianato – rappresenta una violazione della libertà di scelta dei clienti stessi.”

Ricorda Eleonora D’Angelantonio, responsabile Settore Benessere : “Abbiamo già inoltrato un quesito in merito alle Prefetture delle tre Province interessate, chiedendo la possibilità alle attività penalizzate di consentire la prosecuzione del normale svolgimento del proprio lavoro, indipendentemente dal domicilio del cliente”.

Pensiero condiviso da Daniele Zucchini e Rosetta Buldorini, rispettivamente presidenti interprovinciali degli Acconciatori e delle Estetiste.  “Non è nei nostri saloni che si prende il virus – dice Zucchini -, perché il Covid-19 circola dove c’è assembramento e dove non si rispettano le regole di igiene e di sicurezza. In questo modo si rischia di non indirizzare gli sforzi verso i comportamenti veramente rischiosi, che vanno al contrario sanzionati.”

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