Covid, nelle Marche 34 mila disoccupati in 3 mesi. Fino a quando ?

Ancona .- Trentaquattromila marchigiani hanno perso il lavoro solo nel terzo trimestre del 2020. Tra questi 26 mila sono donne. E’ il conto salato presentato dal Covid al mercato del lavoro regionale. Tra luglio e settembre, gli occupati marchigiani  sono diminuiti del 5,4 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2019.

La perdita è stata assai più intensa per la componente femminile dell’occupazione regionale: (-9,2%) rispetto a quella maschile (-2,4%). Lo sostiene il Centro Studi della Cna Marche.

Il dato della disoccupazione conferma la differenza d’impatto di Covid-19 tra i generi: mentre gli uomini “in cerca di occupazione” (i disoccupati) calano di numero di oltre mille unità (-5,0%) le donne in cerca di occupazione crescono di 2.604 (+8,9%) e così la crescita della disoccupazione nelle Marche del III trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, è tutta e solo effetto della componente femminile.

Differenza di genere a parte, la fotografia scatta un quadro drammatico della situazione nella nostra regione, che a causa anche – ma non solo, delle restrizioni imposte dalla politica governativa sul covid, sta diventando insostenibile.

Aumentano così povertà, ineguaglianze, conflitti sociali e tutto questo perché non si punta a rilanciare investimenti e progetti di crescita, ma solo a proseguire un programma di presunto contenimento del contagio da virus- senza pensare a curare i malati veramente, ma aspettando la panacea chiamata vaccino- che chissà quando dovrebbe finire. Intanto chiudono migliaia di piccole imprese, molti residenti diventano precari se non disoccupati, i consumi ristagnano e il ciclo diabolico si perpetua. Nel frattempo il Governo, ignorando la realtà, progetta nuovi vincoli per le festività invece di potenziare la sanità e i servizi collegati.

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