Crescono povertà e disagio sociale. I “Disoccupati Piceni” chiedono aiuto

Ascoli Piceno 6 novembre.- I sommersi e i salvati. Il disaggio economico-sociale aumenta di giorno in giorno, e colpisce in maniera differente la popolazione. Le disuguaglianze economiche sono sempre più evidenti, cresce la frattura tra i cittadini tutelati, che durante il lockdown, stanno a casa e percepiscono il 100% dello stipendio e quelli che sono stati licenziati ormai da anni e sono stati abbandonati per colpa di politiche miopi e clientelari.

Sulla situazione, che e’ la vera emergenza del territorio – non quella sanitaria – interviene il comitato dei “Disoccupati Piceni”, che da anni si batte per trovare soluzioni dignitose per i tanti espulsi dal mondo dell’industria negli ultimi anni. “

“Lo ripetiamo da tempo, occorre che ogni Amministrazione locale convochi Consigli comunali straordinari, e affronti questi argomenti : come aiutare i cittadini senza lavoro e reddito e come rivitalizzare le zone industriali da anni abbandonate.  I Comuni – aggiunge il comitato – devono redigere l’elenco di tutti i cittadini senza lavoro e reddito, per capire realmente la gravità della situazione. Ci domandiamo perché il ristoro a fondo perduto è limitato solo per alcune categorie? Sono anni che facciamo sacrifici, le poche risorse disponibili, devono essere ridistribuite, ovviamente iniziando da coloro che hanno i redditi pro capite più basso.”

Per i Disoccupati Piceni occorre “responsabilità e buon senso da parte di tutte le istituzioni, perché in questi anni sono emersi i sentimenti peggiori, egoismo, sfruttamento e disinteresse per i problemi degli invisibili. Basta con l’indifferenza e l’ipocrisia.

Il comitato che cerca di tutelare ed aiutare i tanti cittadini dell’Ascolano che sono rimasti senza lavoro, spesso in età avanzata ( 50enni ed oltre) ricorda anche il pessimo esempio dato da alcuni enti sul territorio l’anno scorso : “ Sono stati distribuiti in aggiunta a stipendi stabili già elevati, premi di risultato che arrivano a 36 mila euro,mentre ci sono migliaia di cittadini che ogni giorno vivono in bilico tra disperazione e miseria. Non è una vergogna ?”

Poi una critica alla politica nazionale : “La settimana scorsa è stata varata la manovra da 40 miliardi, ma le risorse stanziate non raggiungono mai i più bisognosi. Si continua a ripetere sempre gli stessi errori, è giunta il momento di cambiare modello di sviluppo. Basta bonus e “sussidi”, per le imprese che vivono di risorse pubbliche a fondo perduto, si devono imporre condizioni per impedire la chiusura oppure la delocalizzazione. Se veramente si vuole il cambiamento, si deve parlare di cogestione aziendale, assicurazione e salvagente civico. “

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