Cuochi d’Italia su La8. Venerdi l’ascolana Maria Elena Cicchi sfida gli altri chef

Domani venerdi 23 febbraio ore 19,35, sul canale tv La8  (digitale terrestre) andrà i  onda “Cuochi d’Italia”, il talent gastronomico che vede impegnata l’ascolana Maria Elena Cicchi, proprietaria, manager e cuoca dell’Agriturismo Villa Cicchi di Rosara .

In palio c’è il titolo di “Miglior Cuoco Regionale d’Italia”.  Maria Elena Cicchi è stata scelta per rappresentare le Marche in questo talent condotto da Alessandro Borghese e con giurati gli chef stellati Gennaro Esposito e Cristiano Tomei.

Con quale regione si sfiderà Elena? Se la deve vedere con altri 19 cuochi in rappresentanza di tutte le regioni italiane. Nelle prime sfide tra i fornelli ogni cuoco propone tre piatti e il cuoco avversario ne sceglie uno. Ma la prova non consiste nel preparare solo il piatto della propria terra ma anche uno della terra dell’altro concorrente. In totale 20 puntate prodotte da Dry Media. Al centro del talent c’è la cucina tradizionale.

Con quali piatti si esibirà Maria Elena Cicchi? Saranno svelati solo al momento di andare in onda. Ma è molto probabile che il fritto ascolano, con le olive ripiene in primo piano, o il tipico timballo ascolano abbiano molte probabilità di essere scelti. Il meccanismo della gara è piuttosto articolato. Basta dire, in sintesi che in ogni puntata due cuochi, rappresentanti di altrettante regioni italiane, si sfidano in una doppia manche. Le prime 10 puntate sono sfide “dirette” di andata e ritorno tra due cuochi che si danno battaglia prima su un piatto tipico di una regione e poi su quello dell’altra. Si incorona un vincitore. Nelle successive 5 puntate si sfidano in due manches i vincitori del primo turno. Alla fine solo in 2 accedono alla finale.

Come si sente alla vigilia della gara? <<Emozionata. I concorrenti – dice Maria Elena Cicchi – sono tutti molto bravi. Ma io ho dalla mia una scuola che ritengo unica e straordinaria: quella di Pinetta Marozzi,  cuoca di casata, che mi ha insegnato tutti i segreti della buona cucina ascolana. Io non sono uno chef formato dall’Alberghiero e non posseggo quindi il titolo. L’ho conquistato in cucina, sul campo, giorno dopo giorno, spalla a spalla con Pinetta ed altri bravissimi chef. Spero di superare questa sfida e essere buon portavoce della cucina della nostra regione e del Piceno.>>.

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