Ascoli. Dacci oggi la nostra variante quotidiana. Prima era quella inglese, poi quella indiana, poi è arrivata la brasiliana. Ora però impazza la variante Delta, che nel nome sembra tratta proprio da un romanzo apocalittico. Ma state tranquilli, non è l’ultima. Sta infatti per giungere a noi, come un asteroide imprevisto anche la Epsilon. Lo assicurano gli esperti, non si sa di cosa.
Inutile ricordare, come molti scienziati, virologi e studiosi non di regime ( mondiale) hanno già detto nei mesi scorsi, che le varianti di un virus sono decine, centinaia e forse anche di più. E che non si può corriere dietro a loro, tanto più con un vaccino. Per non dire che- hanno spiegato gli stessi- è proprio il vaccino a produrre le varianti.
Eppure si va avanti così. Si continua ad allarmare la gente, le imprese, la società tutta per continuare a mantenere uno stato di tensione che giova a pochi. Uno stato che prefigura e prepara – speriamo di no – un altra stretta nei prossimi tempi, forse già da autunno.
Autorevoli canali d’informazione che captano notizie ( vere, non inventate o costruite ad arte, per fini di propaganda politica e commerciale) avevano annunciato già ad inizio aprile che “l’operazione Corona” era finita. In effetti 20 giorni dopo tutto la gestione dell’epidemia – come politica – è cambiata a livello internazionale.
Ma per quanto era finita l’operazione ? Ne partirà un altra a breve, magari con modalità diverse ? Naturalmente noi in basso non lo sappiamo, ma lo sanno già in alto le gerarchie più nascoste. Anzi addirittura lo progettano in alto, queste gerarchie con degli scopi precisi.
Noi ci auguriamo che non si torni ad un clima di terrore come quello del 2020 ed inizio 2021. E che non basti più un tampone rapido ( e inaffidabile del tutto sul piano scientifico) per far gridare all’allarme sociale, come accaduto a San Benedetto negli ultimi giorni.
Ma il comportamento delle persone, ormai prone al potere e assuefatte a qualsiasi menzogna , non fa sperare nulla di buono. E questo anche se è stato ripetuto più volte che esistono delle cure reali per questa infezione polmonare, sperimentate in Italia in maniera efficace da molti medici e primari ospedalieri ( il dott. Luigi Cavanna tra i primi a Piacenza già nell’aprile 2020) . Ma sembra che non interessi. L’importante è difendersi dalla prossima variante. Con i vaccini naturalmente, anche mixati tra loro, e ogni anno.
Nella foto : Luigi Cavanna