Dal Mito al design, a Fermo le opere di Adolfo De Carolis

Fermo.Il pubblico delle grandi occasioni ha accolto il taglio del nastro per la mostra di Adolfo De Carolis a Fermo, con un’ampia partecipazione sia alla presentazione nella chiesa di San Domenico che alla visita in anteprima.

Dopo il successo di Antonio Ligabue e Giuseppe Pende, continua a Palazzo dei Priori la rassegna “Il tempo delle mostre”. Dall’8 luglio al 3 novembre  le sale ospitano l’esposizione “Nello studio di Adolfo De Carolis. Opere nella collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo”, a cura di Stefano Papetti.

Protagonista indiscusso della stagione artistica che caratterizza il panorama dell’Italia post unitaria nei decenni a cavallo fra Otto e Novecento, Adolfo De Carolis (1874-1928) ha manifestato uno spirito eclettico che lo ha portato a primeggiare in vari campi, dalla pittura alla decorazione, dalla xilografia alla scenografia fino al design, in stretto contatto con i più eminenti intellettuali del suo tempo, come dimostra il lungo sodalizio con Gabriele D’Annunzio testimoniato dal fitto carteggio conservato presso il Vittoriale degli Italiani.

La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo con il patrocinio del Comune di Fermo, l’organizzazione è di Maggioli Cultura e Turismo

L’esposizione rappresenta il momento centrale delle iniziative promosse in occasione delle celebrazioni decarolisiane dal comitato che vede la partecipazione delle Amministrazioni Comunali di Montefiore dell’Aso, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo. In particolare si prefigge di illustrare il modus operandi dell’artista attraverso il materiale di studio conservato dai discendenti ed acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo che ne ha così impedito la dispersione, a partire da un’opera capitale nella produzione del maestro marchigiano, il “Trittico del Mare” recentemente sottoposto ad un delicato e complesso intervento di restauro presso l’Università di Urbino.

Stefano Papetti

 Spiega il curatore Stefano Papetti: “Una attenta catalogazione scientifica ed i saggi affidati ai maggiori specialisti del settore consentiranno di comprendere il ruolo dell’artista marchigiano nel valorizzare l’artigianato artistico in sintonia con gli ideali del movimento inglese Arts and Crafts, il suo legame con i maggiori intellettuali del tempo, come D’Annunzio, ed il suo ruolo di grande ideatore di complessi apparati decorativi, come quelli realizzati presso il Palazzo Comunale di Bologna, l’Aula Magna dell’Università di Pisa e il Salone del Palazzo della Provincia ad Arezzo”.

La mostra presenta la figura di Adolfo De Carolis attraverso cinque sezioni. La primaLessico familiare” è dedicata ai ritratti su carta e su tela dell’artista e dei suoi familiari; la seconda “Le amate sponde” al Trittico del Mare, ai bozzetti, ai disegni, alle xilografie ed alle fotografie di tema adriatico; la terza “Il Mito e la Storia” alle imprese decorative di soggetto mitologico-allegorico del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno, del Salone di Bologna, dell’Aula Magna dell’Università di Pisa. La quinta sezione La Pietas” è rivolta alle imprese decorative ideate per la cappella di San Francesco a Padova, per la cappella Puccini a Torre del Lago e per la Collegiata di San Ginesio; infine la quinta sezione “Alle origini del design” presenta i numerosi appunti grafici destinati alla promozione di attività manifatturiere, al reperimento di fondi per associazioni volontaristiche e benefiche, all’illustrazione libraria, alla realizzazione di elementi di arredo.

 

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