Ascoli. Nel tentativo di scongiurare un ulteriore aumento dei contagi in vista degli ultimi giorni dell’anno, con il decreto Festività entrato in vigore a partire dal 25 dicembre scorso il Governo ha introdotte alcune novità relative alla validità e alle applicazioni del green pass, all’utilizzo delle mascherine e, in particolare, alle normative da applicare all’interno di ristoranti e locali al chiuso.
Con lo stato di emergenza prorogato al 31 marzo 2022, il certificato verde che a decorrere dall’1 febbraio 2022 sarà valido per 6 mesi anziché i 9 inizialmente previsti e le mascherine da indossare all’aperto anche in zona bianca fino al 31 gennaio prossimo – con l’obbligo di dispositivi Ffp2 per l’accesso a locali di intrattenimento, cinema e mezzi pubblici – cambiano infatti anche le regole che i ristoratori del Piceno dovranno necessariamente far applicare in vista delle prossime festività, con particolare attenzione nei confronti della giornata clou di Capodanno.
Oltre a quanto già previsto dai precedenti decreti, fino al termine dello stato di emergenza anche il consumo di cibi e bevande al banco sarà consentito esclusivamente ai clienti in possesso di green pass rafforzato, mentre fino al 31 gennaio 2022 saranno vietati feste, eventi e concerti che implichino assembramenti in spazi aperti, con la contestuale sospensione di tutte le attività in programma in sale da ballo, discoteche e locali assimilati.
Tra disdette e cancellazioni dettate da repentini quanto improvvisi cambi di scenario, il quadro che emerge dalle nuove disposizioni varate dal Governo non può che proiettare le imprese verso l’ennesima situazione di crisi da affrontare in un periodo tradizionalmente favorevole a chi opera nel settore della ristorazione e che invece, da due anni a questa parte, sta assistendo a un netto ridimensionamento del volume di affari su tutto il territorio, facendo aleggiare una nube di incertezza sulla quotidianità di intere famiglie.
«In un momento così delicato garantire la salute pubblica resta la priorità – afferma Francesco Balloni, direttore della CNA Picena – ma il Governo dovrà necessariamente tener conto delle problematiche a cui gli imprenditori del settore sono ora costretti ad affrontare e che andranno a gravare ulteriormente su una situazione resa già complessa dai recenti e sensibili aumenti dei costi di gestione».
Tra i vertiginosi rincari in bolletta degli ultimi mesi e il rischio di feste abusive che, oltre a gravare in negativo sul fatturato delle aziende nostrane, potrebbero compromettere ulteriormente il quadro epidemiologico in vista del Capodanno, la CNA Picena chiede al Governo maggiori tutele nei confronti di tutte le imprese coinvolte nel settore della ristorazione, che come lo scorso anno si trovano ora a fare i conti con un momento di grave difficoltà e incertezza, anche legata alla corretta interpretazione del decreto in relazione al ruolo della musica nei ristoranti, dove comunque non sarà consentito ballare.
«È necessario intervenire al più presto per offrire un contributo concreto ai ristoratori penalizzati dall’ultimo decreto – sostiene Caterina Mancini, responsabile CNA Agroalimentare di Ascoli -. Solo attraverso l’erogazione di ristori adeguati, abbinati a provvedimenti informativi tempestivi e più chiari, gli imprenditori riusciranno a far fronte ai mancati incassi inizialmente stimati per le prossime festività».