Pesaro 2 agosto.-E’ stata presentata presso la sede della Provincia di Pesaro Urbino la seconda edizione di Alte Marche Altra Musica, un festival musicale itinerante, nato nel 2018 dalla volontà dell’Unione Montana del Catria e Nerone di creare un evento culturale qualificante per un territorio splendido, attorno alle cime dell’Appennino a cavallo delle province di Pesaro Urbino e Ancona.
A presentare il festival sono intervenuti Alberto Alessandri, sindaco di Cagli e Presidente dell’Unione Montana Catria e Nerone, Viviana Bucci dell’associazione Musicamorfosi che organizza il festival, Sandro Pascucci direttore dell’Istituzione Teatro Comunale di Cagli e Gilberto Tinti, responsabile gestione controllate Hera Comm di Marche e Abruzzo. È intervenuto anche Massimo Valentini, direttore artistico di Urbino Plays Jazz Around.
Una seconda edizione quella del 2019 che raddoppia la proposta, mettendo in cartellone dieci serate di musica ambientata tra castelli, piazze, palazzi e chiese dei comuni che partecipano a questo ricco progetto musicale e culturale. I concerti saranno ad Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio con un’anteprima nella città di Urbino, grazie alla collaborazione con l’Urbino Jazz Club.
Seguendo gli appuntamenti del festival, sarà possibile a scoprire e riscoprire alcuni dei luoghi simbolo delle aree interne delle Marche, ricchi di storia, arte, natura e tradizioni. Perle turistiche del territorio che il festival contribuisce a valorizzare con passione e creatività.
La proposta è di altissima qualità musicale e di livello internazionale con interpreti che arrivano da sei nazioni e tre continenti diversi. Il direttore creativo Saul Beretta di Musicamorfosi ha messo in cartellone dieci concerti da ascoltare con attenzione, con una proposta eclettica e trasversale che si muove tra world music, jazz, musica popolare e sperimentazione. Nel programma anche i “Concerti al fiume”, apprezzate jam session informali e improvvisate con i musicisti vicino alle acque dei freschi torrenti dell’Appennino.