Ascoli. Alla discarica della Geta di Ascoli sarebbero state conferite in 7 anni 1700 tonnellate di rifiuti . Materiale di scarto proveniente da aziende di Brescia, Reggio Emilia, Lecco, Monza, Piacenza ma anche dalla zona di Caserta.
E’ quanto emergerebbe, secondo il Corriere Adriatico, dall’inchiesta avviata dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona e condotta dai carabinieri. La società di gestione del sito dell’Alto Bretta, sulle colline poco a nord di Ascoli avrebbe incassato 100 euro a tonnellata. Risparmiando sulle spese e sulle tasse da versare.
Nell’inchiesta è coinvolto un sottufficiale dei carabinieri, che secondo gli inquirenti avrebbe informato la Geta sulle indagini in corso, ricevendo dei favori. Secondo i legali della società nel mirino della Direzione distrettuale antimafia, se c’è stata responsabilità nella vicenda si tratterebbe comunque di reati punibili con sanzioni amministrative e non di rilevanza penale