Urbino .- Numerosi docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo degli Atene di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino, dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e dell’ISIA di Urbino hanno condiviso una lettera aperta ai propri Rettori e Direttori, dichiarando di prendere formalmente le distanze dal provvedimento di sospensione dal lavoro e dello stipendio dei colleghi che per vari motivi hanno deciso di non iniziare o completare la profilassi anti-SARS-CoV-2.
I firmatari della lettera ritengono “ fortemente ingiusta, sproporzionata e discriminatoria tale misura punitiva, che è lesiva della dignità, della libertà, dei diritti fondamentali dell’uomo e soprattutto del diritto al lavoro. Non vi sono basi scientifiche per l’obbligo vaccinale dei lavoratori dell’università, peraltro in un contesto di basso rischio (scarsa diffusione del virus nelle aule universitarie e vaccinazione di oltre il 90% del personale).
Tale provvedimento- aggiungono i firmatari- non garantisce una maggiore sicurezza contro la diffusione del virus nell’ambiente di lavoro, perché anche i vaccinati come i guariti possono diffondere il virus. I firmatari chiedono ai Rettori marchigiani di discutere le proposte avanzate e di trovare una soluzione che permetta ai dipendenti sospesi e deprivati dello stipendio di essere totalmente reintegrati, anche in considerazione del fatto che già numerose sentenze hanno dichiarati illegittimi i provvedimenti di sospensione.”