Ancona.- E’ stata uccisa non con 39 coltellate ma con 39 colpi di accetta. Lo ha detto in tv la sorella della donna massacrata a Cerreto d’Esi dal marito da cui si stava separando. Una ferocia senza limiti e che testimonia di quanta rabbia e violenza l’omicida avesse in corpo. Una violenza perpetrata nei confronti della moglie da molti anni, e che tutti gli inquirenti conoscevano. Tanto che l’assassino, campano di origine come la povera moglie, era già sotto processo per maltrattamenti. Ma questo non è bastato per salvare la vita alla donna. La responsabilità diretta della morte è certo dell’ex marito, ma quella indiretta di chi è ? Il sistema di protezione ha funzionato o no ? Può essere sufficente un braccialetto elettronico peraltro sembra non efficiente, a proteggere la vita in pericolo di una persona ? Invece di tanta burocrazia e carte, molte istituzioni dovrebbero semplicemente lavorare di più, e veramente a tutela dell’individuo.
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