Jesi (An). “Jesi ha bisogno di una vera alternativa“. Così Massimo Gianangeli e Fabio Sebastianelli, coordinatori regionali rispettivamente di Italexit per l’Italia, il partito fondato dal Senatore Gianluigi Paragone, e del Popolo della Famiglia, movimento politico di ispirazione cristiana, fondato da Mario Adinolfi.
“Il finto dualismo fra un centro sinistra che ha governato con pessimi risultati la città per 40 anni ed un agglomerato di liste civiche che negli ultimi dieci anni ha amministrato riproponendo le stesse linee ideologiche di chi li ha preceduti rischiano di incastrare gli jesini in una “non scelta”, presagendo che nulla cambi a prescindere dal risultato elettorale. Tutto ciò – aggiungono i due coordinatori – alimenta la sfiducia di tanti elettori spingendoli presumibilmente verso una scoraggiata astensione: è a queste persone che ci rivolgiamo, affinché possano trovare una risposta alla loro esigenza di reale cambiamento“.
Per Gianangeli e Sebastianelli, inoltre “negli ultimi due anni abbiamo assistito ad un massacro dei nostri diritti e delle nostre libertà costituzionali, ad una sostituzione dello stato di diritto con uno stato di fatto fondato sulla paura, sull’isolamento delle persone, sulla propaganda confusa e disinformante di un Sistema che ha visto nella pandemia la grande occasione di saccheggio definitivo dei diritti individuali e collettivi. Una sottrazione di diritti già in fase ben avanzata negli ultimi trent’anni di egemonia economica neoliberista e globalista che ha messo il mercato e la finanza prima dell’uomo.
I sindaci avrebbero potuto fare molto per resistere e portare consapevolezza nelle comunità locali ma, forse per il timore di perdere consenso, non si sono adoperati, come avrebbero dovuto, per impedire questa regressione sociale, che ha colpito famiglie, imprese e soprattutto le persone più fragili ed in difficoltà.”-
Concludono i coordinatori di Italexit e Popolo della Famiglia: “Stiamo lavorando affinché anche a Jesi il popolo di chi si oppone alle vessazioni ed ai ricatti del green pass, di chi non accetta la subordinazione del Paese e delle amministrazioni locali alle logiche del profitto, spesso dettate da poteri esterni ed estranei, possa trovare una rappresentanza, che sia anche la voce dei “penultimi”: disabili, caregiver, anziani e famiglie, sovente sacrificate al dogma della competitività e, spesso, dimenticate da chi amministra.”