Ancona 28 maggio.- Come nel passato, ognuna vede i risultati elettorali a modo suo. Non fa eccezione il Presidente della Regione , Luca Ceriscioli che dall’esito delle urne di domenica 26 maggio scorge un “Pd che va nella direzione giusta.” E ciò nonostante il boom della Lega e il fatto evidente, che diversi sindaci democratici debbano andare al ballottaggio per guadagnarsi il secondo mandato, a cominciare da quelli di Fano ed Osimo.
Certo per il Pd, sostiene Ceriscioli si è trattato di “una crescita piccola, e non passiamo parlare di svolta. Ma è comunque cambiata la direzione”. Eppoi , sottolinea il Presidente, c’è stata “ l’affermazione di un gruppo dirigente locale di centrosinistra..” : cosa talmente ovvia nelle Marche , dove la grande maggioranza dei primi cittadini sono espressione da sempre di quell’area politica che non vale la pena di commentarla.
Ma la frase forse più azzeccata che Ceriscioli ha usato per commentare le elezioni europee ed amministrative, è un’altra : “Bisogna trovare un messaggio più forte per il governo del Paese e del territorio, che superi la fase del Paese dei Balocchi dell’Esecutivo gialloverde e che spinga verso una maggiore qualità della classe dirigente”.
Quale sia questo messaggio più forte non si sa. Forse parla di Politica, il presidente, quella con la P maiuscola, e non di amministrazione. Perché è pur vero che nella nostra regione di buoni amministratori ce ne sono tanti, ma quello che manca e che ha spinto la gente a votare in massa per la Lega è l’insoddisfazione per la situazione attuale, economica e sociale proprio perché manca una proposta politica forte, di respiro e di lungo periodo e cambi il verso alla fase di grande difficoltà che vivono da anni molti territori e città delle Marche. Quelle Marche dei distretti produttivi abbandonati, delle fabbriche vuote, dei negozi chiusi, delle aree terremotate picene e maceratesi ancora in fase di post-emergenza e dove la ricostruzione è ancora un miraggio. Ma forse da Ancona, e soprattutto da Pesaro tutto questo si vede molto poco. E per le elezioni regionali ormai manca solo un anno.