Ascoli Piceno 20 nov.-La crisi economica continua a mordere, soprattutto nell’Ascolano. E continua a produrre centinaia di disoccupati a causa della chiusura di fabbriche, negozi e attività di servizi. Tanto che secondo i dati più aggiornati dei Centri provinciali per l’Impiego, la cifra dei senza lavoro nella provincia picena ha raggiunto le 30 mila unità, quasi un terzo delle 120 mila che costituiscono la forza lavoro potenziale complessiva ( su una popolazione residente di 210 mila abitanti). Una situazione di emergenza sociale, che si sta aggravando anche per il fatto che molti di questi disoccupati – che spesso hanno anche mogli e figli – perdono poi anche la casa in cui vivono, non avendo più il reddito per sostenerne le spese. Per affrontare questa grave problematica, che si somma agli effetti drammatici del terremoto nelle zone montane, alcune personalità e organizzazioni attive sul territorio locale cominciano a muoversi senza attendere che lo facciamo le istituzioni. Tra questi, il Vescovo di Ascoli Piceno, Mons. Giovanni D’Ercole, che ha lanciato la proposta di costituire un “fondo” per aiutare i poveri e le persone senza lavoro a trovare una casa dove poter alloggiare, per superare le difficoltà del presente e continuare ad avere una vita dignitosa. Rispondendo idealmente all’appello di Papa Francesco ad intervenire ed agire nella società a favore dei più sfortunati, e a seguito dell’istituzione della “Giornata Mondiale dei Poveri”, mons. D’Ercole avvierà nell’ambito ecclesiastico e della diocesi ascolana la raccolta di fondi per i senza casa, auspicando il concreto supporto all’iniziativa di tutte le persone di buona volontà. Dice il Vescovo di Ascoli : “ Sempre più persone, giovani e meno giovani, si stanno rivolgendo in città alla mensa della “Zarepta” per avere da mangiare, e questo è un servizio che la Caritas può fornire. Ma molti di loro ormai, non sanno piu dove dormire. In attesa che si possa avviare quanto prima un piano specifico per l’emergenza in questo ambito, al quale stiamo lavorando, lancio una richiesta precisa a tutti: costituiamo un fondo alimentato dai nostri soldi per offrire a chi non ha casa, un letto e un conforto fraterno.” E poi aggiunge: “ Si dice che a questo devono pensarci la Caritas o i servizi sociali del Comune. Ma ciò è vero solo in parte , perché il Vangelo ci chiede di non delegare il nostro impegno a nessuno. Io metto il mio contributo personale e spero che sacerdoti, comunità parrocchiali e persone di buona volontà si uniscano in questo piccolo segno perché sia concreto il tema di questa Giornata Mondiale dei Poveri : non amiamo a parole ma con i fatti”. La Diocesi di Ascoli ha anche promosso la realizzazione di un Polo dell’Accoglienza e Solidarietà, mettendo insieme una rete di 11 associazioni che si occupano di volontariato e assistenza. Ancora da individuare una struttura che permetta di far partire in concreto il progetto, che prevede nuove mense, dormitori e un centro di aggregazione sociale.