Energia pulita dai rifiuti del mare. Ad Ancona presentato Green Plasma

Ancona 1 Dicembre 2020 – Avviata oggi al porto di Ancona la sperimentazione del dispositivo Green Plasma progettato e realizzato da IRIS per produrre energia pulita dai rifiuti raccolti in mare.

Il dispositio si basa sull’utilizzo della tecnologia di conversione termochimica che, grazie alle alte temperature raggiunte (con l’opzione plasma si possono raggiungere anche 5000° gradi), consente di trasformare in gas qualsiasi composto organico, separandolo dalla matrice inorganica. Il processo di trattamento è molto efficiente e produce un syngas molto ricco di idrogeno  facilmente convertibile in energia elettrica.

L’impianto può trattare 100 kg al giorno di plastica raccolta in mare, è molto compatto, può essere montato a bordo di piccole imbarcazioni ed essere utilizzato per la pulizia delle aree portuali.

Dopo mesi di test condotti in laboratorio e le prove sperimentali condotte nei mesi di luglio e settembre, presso la Stazione Marina dell’Istituto IAS-CNR di Genova per validare la tecnologia sino alla maturità, adesso il Green Plasma avvia una nuova fase sperimentale proprio a bordo di un’imbarcazione del CNR e, per farlo, ha scelto il Porto di Ancona che è un punto di riferimento nel Mediterraneo per la Blue Economy.

L’intera operazione è resa possibile grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università Politecnica delle Marche, da anni in prima linea a livello nazionale e internazionale sui temi della sostenibilità e della tutela dell’ambiente marino e in particolare sugli effetti dell’inquinamento da plastiche. Su queste tematiche vi è una intensa collaborazione tra IRIS e ateneo dorico quest’ultimo sta coordinando un consorzio di 14 Istituti Europei impegnati proprio nel valutare il rischio delle microplastiche negli ambienti marini.

Un contributo fondamentale per la sperimentazione del Green Plasma è stato fornito dall’Istituto IRBIM-CNR di Ancona,mentre l’installazione del dispositivo è frutto della partnership con Garbage Group, basata ad Ancona, ma impegnata a livello internazionale sulla salvaguardia dell’ecosistema marino e sulla pulizia dei mari.

“Il mare è un bene comune ed ha assorbito finora il 30% di gas serra emessi e produce il 50% dell’aria che respiriamo – afferma il Rettore della Politecnica Marche, Prof. Gian Luca Gregori – Esso è anche un risorsa preziosa e determinante per moltissimi settori da tutelare. Per questo grazie ai tanti progetti di ricerca che l’Università sta realizzando, di natura multidisciplinare, mettiamo al centro sia la tutela della salute del mare che lo sviluppo della Blue Economy.”

“Studi condotti dai nostri ricercatori a bordo dei pescherecci operanti in Adriatico – spiega Gian Marco Luna Direttore del nuovo Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR – hanno mostrato che sui fondali adriatici sono depositate migliaia di tonnellate di rifiuti, molti dei quali plastiche. Questo dispositivo rappresenta una importante innovazione verso la possibile bonifica dei nostri fondali, potenzialmente in grado di rimuovere e valorizzare rifiuti plastici che rischiano di finire sulle nostre tavole “

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