Macerata.- Si intitola “Duemilaeventi” il nuovo singolo della band marchigiana Capabrò, in uscita su tutte le piattaforme digitali sabato 11 settembre. C’è grande attesa per l’uscita del videoclip ufficiale, girato e diretto da Nikola Brunelli, che segna il ritorno sulla scena discografica della band marchigiana, a tre anni dal lancio del suo primo album Musicanormale.
“Duemilaeventi è un brano figlio di alcune vicende successe all’umanità nel corso degli ultimi due anni – spiegano i Capabrò composti dal frontman Diego Brocani, da Alessandro Corvatta e Giorgio Pantaloni – È probabilmente la canzone per la quale abbiamo impiegato più tempo nella scrittura. È nata, infatti, all’incirca un anno fa, come rievoca il titolo stesso, ed ha vissuto tantissimi cambiamenti, un po’ di pari passo con tutto ciò che stava succedendo nel mondo, fuori e dentro noi”. I Capabrò ci delizieranno con un sound molto più attuale e moderno rispetto al precedente episodio discografico, con rimandi addirittura alla scena trap e indie-pop. Il singolo è stato registrato al Potemkin Studio di Macerata e vede alla produzione la collaborazione di Andrea Mei (autore e produttore) già firmatario di diversi brani di successo, tra cui spicca la decennale collaborazione con i Nomadi e Danilo Sacco.
La band Capabrò, vincitrice negli ultimi anni di numerosi premi lungo la penisola tra cui Rock Targato Italia, è nata e si è sviluppata con l’intento di portare la sua musica dal vivo, in mezzo alla gente. Diego Brocani, Giorgio Pantaloni e Alessandro Corvatta rappresentano un trio molto professionale e competente, di certo tra le band più in voga nella nostra regione.
Lo confermano l’elevato numero di riconoscimenti nazionali ottenuti in ambito musicale; la loro sana ironia, unita a un’inconfondibile leggerezza nei contenuti, siparietti e melodie, è stata ripresa anche da Mtv
Negli ultimi anni la simpatica band marchigiana ha avuto l’onere e l’onore di condividere il palco con importanti artisti, tra questi Simone Cristicchi, Lo Stato Sociale, Eiffel 65, Rita Pavone.