Matelica (Macerata) 8 febbraio.- La mobilitazione per sostenere il recupero della Chiesa della Beata Mattia di Matelica, danneggiata dal sisma, arriva fino alla National Gallery di Londra. Negli spazi della prestigiosa istituzione si è tenuto un convegno su “Carlo Crivelli e le Marche”, organizzato dal National Gallery Research Center e da HeartQuake – together for reconstrAction, società benefica nata per sostenere la salvaguardia del patrimonio culturale delle Marche colpito dal terremoto del 2016.
Il seminario, destinato ad una selezionata platea di donatori del museo e cultori dell’arte italiana, è stato tenuto da Alessandro Delpriori, in qualità di storico dell’arte docente dell’Università di Camerino e sindaco di Matelica, e da Caroline Campbell, director of collections & research della National Gallery. Ha introdotto Anna Marra, fondatrice di HeartQuake.
“E’ stata un’occasione straordinaria per valorizzare il patrimonio matelicese e marchigiano nel contesto di una delle più importanti istituzioni culturali europee – sottolinea Delpriori – non posso che ringraziare la National Gallery e HeartQuake, che si aggiungono ai tanti che stanno sostenendo il recupero della Chiesa della Beata Mattia, un patrimonio di fortissimo valore identitario per la nostra comunità, meta di pellegrinaggio per tanti fedeli provenienti dall’Italia e dall’estero”.
Nel corso del seminario Alessandro Delpriori ha analizzato l’arte di Crivelli focalizzandosi sulle opere realizzate per le chiese marchigiane e su quelle esposte alla National Gallery, tra cui La Madonna della Rondine che l’artista veneto dipinse per la Chiesa di San Francesco a Matelica. Il Museo londinese conserva inoltre parte di un’altra importante opera proveniente da Matelica: la Pala d’altare che Luca Signorelli realizzò per la chiesa di Sant’Agostino.
Nel suo intervento il sindaco della cittadina si è soffermato sulle ragioni che hanno portato Carlo Crivelli ad operare nelle Marche, facendo rivivere le terre da cui provengono molte delle sue opere e che oggi si trovano ad affrontare le grandi difficoltà del post-terremoto.
Il pubblico ha potuto apprezzare anche le eccellenze enogastronomiche marchigiane, grazie ad un aperitivo con protagonista il Verdicchio di Matelica.