Ascoli.- La Regione Marche aveva messo a bando 30 milioni provenienti da fondi nazionali – Governo Gentiloni – da destinare all’edilizia residenziale e sociale nei comuni del cratere sismico. Il Comune di Ascoli, dopo aver stipulato un protocollo d’intesa con la società Restart – attuale proprietaria dell’area Sgl Carbon – aveva presentato domanda per l’acquisto di immobili per un valore di 10 milioni. Ma la richiesta è stata respinta dalla Regione, anche perchè gli immobili non ci sono ancora.
Lo ha reso noto il Pd di Ascoli, che dopo aver criticato la Giunta Fioravanti ma anche quelle precedente per non aver mai sbloccato lo stallo della bonifica e del rilancio dell’area di 24 ettari, con capannoni e ciminiere ancora da smantellare dopo 20 anni, ha presentato la sua proposta.
Secondo il consigliere regionale Anna Casini e il capogruppo comunale Francesco Ameli, a questo punto la Restart dovrebbe cedere a prezzo simbolico la metà del sito al Comune, in modo che questi potesse procedere alla bonifica del suolo e poi alla realizzazione di un parco per residenti. L’altra metà dovrebbe invece essere destinata ad opere pubbliche – le scuole, il tribunale – evitando la costruzione di appartamenti che al momento attuale, con il calo demografico di Ascoli e la crisi complessiva resterebbero invenduti o comunque non rappresenterebbero – sempre secondo il Pd – un operazione profittevole per le imprese.