Ancona.- Le Marche pagano i mesi di lockdown del 2020 con le aziende praticamente chiuse. Il dato negativo dell’export certifica una situazione chiara: tra i primi 10 distretti più colpiti a livello nazionale ben 4 erano delle Marche; in particolare sofferenza il calzaturiero: questa situazione ha avuto un impatto devastante sulle aziende produttrici di beni durevoli.
Il -11,7% è, del resto, un dato medio visto che ingloba anche il risultato positivo del polo farmaceutico del Piceno.
“ È evidente che alcuni Paesi, come la Cina e l’India – dichiara Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio– sono ripartiti: questo significa che il primo risultato da raggiungere è quello dei vaccini. Abbiamo bisogno che ci sia una svolta nella campagna vaccinale e che chi opera con l’estero, imprenditori, export manager, allestitori di macchinari, tecnici specializzati siano subito vaccinati e, contemporaneamente, possano godere di un passaporto sanitario ad hoc per muoversi liberamente. “
Il risultato dell’ultimo trimestre 2020 peggiora quello del secondo e fa archiviare l’anno pandemico delle esportazioni marchigiane con un -11,7% rispetto al 2019. L’export italiano va poco meglio, con una flessione del -9%.
Nelle Marche il risultato peggiore è di Fermo (-22,9%), segue Macerata (-18,7%), Pesaro Urbino (-14,5%). Ancona con -11,9% allineata al dato Marche, Ascoli Piceno unica con segno positivo, +1,6%, legato come noto al comparto farmaceutico.
I primi 10 mercati di sbocco per valore delle esportazioni sono Germania, Belgio, Francia, Stati Uniti, Spagna , Polonia, Regno Unito, Russia e Romania.