“La filiera agroalimentare del Vietnam ha bisogno di standard di sicurezza, di tecnologia e
innovazione, di macchinari di trattamento, per la catena del freddo, per lo stoccaggio, per
l’ottimizzazione in fase di post raccolto e per la realizzazione del packaging: sono comparti dove il
distretto Piceno e un po’ tutte le Marche possono garantire prodotti eccellenti e standard elevati di
qualità”. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, Gino Sabatini,
incontrando, questa mattina, le aziende del settore agroalimentare e dei macchinari per la
trasformazione dei prodotti e i vertici della Camera di Commercio italiana in Vietnam (Icham).
“Incontri b2b che daranno frutti nel medio periodo – ha aggiunto Sabatini – perché il Vietnam è un
mercato in crescita (96 milioni di abitanti, Pil 2017 a +6%) e la presenza sempre più significativa di
investimenti esteri ha avuto un impatto positivo sia sui cittadini, che oggi hanno maggiore capacità
di spesa perché si sono create nuove e solide opportunità di lavoro e il costo orario della
manodopera è cresciuto, sia sulle aziende locali, che hanno bisogno di crescere soprattutto nella
qualità delle loro produzioni”.
Il presidente di Icham, Michele D’Ercole, ha spiegato che “il Vietnam è un Paese leader
nell’esportazione di prodotti alimentari, che però non sono in concorrenza con le Marche e le
produzioni picene in particolare”: pepe, caffè, anacardi, riso e prodotti della pesca. “Si pensi, ad
esempio, all’olio di oliva e al vino di qualità – ha aggiunto -, ma anche ai prodotti di nicchia come
le olive ascolane”. Il direttore esecutivo dell’ente camerale italiano in Vietnam, Hoang Hai Pham,
ha sottolineato anche “che questo Paese rappresenta una porta spalancata su altre economie
asiatiche importanti, come l’Indonesia, la Cambogia, il Laos dove c’è una forte crescita del mercato
domestico”.
Secondo il presidente di Piceno Promuove, Rolando Rosetti, “bisogna guardare al Vietnam
puntando su qualità dei prodotti, tecnologia e managerialità e mettendo alle spalle l’idea che si tratti
di un’area nella quale delocalizzare le produzioni, perché sarebbe una strategia che fallirebbe nel
brevissimo periodo: si pensava, sbagliando, la stessa cosa della Cina. Questi sono
Paesi da considerare come mercati di vendita”.
La delegazione dell’Icham era stata il giorno prima a Pesaro, per incontrare gli imprenditori della
meccanica e del mobile. “Dobbiamo ragionare nell’ottica di sistema e di valorizzazione delle risorse
dei territori – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio di Pesaro Urbino, Alberto
Drudi, presente all’incontro di oggi -. Con Ascoli Piceno e il presidente Sabatini siamo in piena
sintonia: partire dai punti di forza della propria area per valorizzare tutta l’economia regionale,
obiettivo in linea con la nascita della camera di commercio delle Marche e le tre aziende speciali di
filiera”.