Fabiani polemico, decade da Presidente della Provincia di Ascoli : subentra Capriotti

Ascoli. “All’improvviso, da un giorno all’altro, scopri di non essere più il presidente della Provincia Ascoli Piceno.” Sergio Fabiani critica la decisione del Ministero dell’Interno che dispone la decadenza dall’incarico di presidente di un Amministrazione provinciale i sindaci che non sono stati rieletti. E’ il caso proprio di Fabiani, esponente del Partito Democratico non rieletto nel comune di Montegallo, che adesso dovrà lasciare il posto – con due mesi di anticipo, fino alle nuove elezioni del 18 dicembre- al vicesindaco di Acquasanta Terme, Luigi Capriotti.

“Una situazione paradossale – afferma il presidente uscente – che riguarda non solo il sottoscritto ma tanti colleghi di altre Province prossime alle elezioni, che hanno appreso quasi per caso di non poter più esercitare le proprie prerogative istituzionali. L’impossibilità di continuare a svolgere le funzioni fino alla scadenza elettorale del 18 dicembre è stata stabilità attraverso il parere di un funzionario del Ministero dell’interno, secondo il quale i sindaci uscenti non rieletti nel loro Comune decadono dall’incarico di presidenti della Provincia ( che è ormai ente di secondo grado, con organi eletti non più direttamente dai cittadini) .

Eppure un recente decreto legge, convertito in legge – continua il presidente uscente- sosteneva che le elezioni provinciali si dovessero svolgere entro 60 giorni dalle Amministrative e che gli organi sarebbero stati prorogati per questo tempo. Una indicazione corroborata da una nota esplicativa diffusa dall’Unione Province Italiane (UPI), che faceva seguito ad una riunione della Conferenza Stato Città e Autonomie locali. “

Tutto inutile, evidentemente. Prosegue Fabiani : “Nel documento UPI ( Unione delle Province italiane) venivano forniti chiarimenti, concordati con il Ministero dell’Interno su queste due questioni essenziali. La prima riguardava la proroga di tutti gli organi in carica, presidenti e consiglieri, anche in caso di decadenza per cessazione di mandato da sindaco o consigliere comunale, fino allo svolgimento delle elezioni provinciali. In secondo luogo la nota indicava inoltre che la giornata di elezioni sarebbe stata uguale per tutte le provincie italiane: il 18 dicembre. Una nota valida fino a provvedimento contrario, poi superata da un parere interpretativo che sostiene che i sindaci non rieletti, decadono automaticamente il giorno delle elezioni.

Tutti gli organi istituzionali possono operare in regime di prorogatio dal Presidente della Repubblica, al Parlamento, al Governo . Ciò non sembra valere per i presidenti di Provincia.

Ritengo che in questo brevissimo periodo di transizione sarebbe stato più proficuo e utile per la comunità proseguire nell’assicurare l’attività amministrativa evitando complicazioni istituzionali .”

 

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