Ascoli.- Raccontare il Piceno e il suo patrimonio storico e naturale attraverso le eccellenze vitivinicole del territorio. Una sfida stimolante e ambiziosa, che il Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno ha scelto di accettare e condividere con volontari, cittadini e istituzioni attraverso il progetto “Dall’Ascensione al mare: il vino, valorizzatore del Piceno”, presentato sabato scorso nell’ambito di un primo incontro culturale andato in scena nella sede FAI di Palazzo Bazzani ad Ascoli.
Calorosa l’accoglienza riservata a un dibattito estremamente attuale e dedicato a uno dei prodotti di punta del Piceno.
D’altra parte, come opportunamente evidenziato da Filippo Carli, delegato Giovani Assoenologi Marche nonché enologo per Velenosi Vini e moderatore dell’incontro, dietro ogni bottiglia di vino c’è un territorio che viene valorizzato sulle tavole di tutto il mondo.
In quest’ottica, dopo i saluti istituzionali affidati al capo Gruppo FAI Giovani Gino Petronio, al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, al presidente del Consiglio comunale di Ascoli Alessandro Bono, al sindaco di Carassai Gianfilippo Michetti e al collega di Ripatransone Alessandro Lucciarini De Vincenzi, produttori, studiosi e rappresentanti del FAI si sono confrontati sul ruolo del comparto vitivinicolo nel processo di crescita turistica ed economica del Piceno, offrendo un’interessante panoramica sui risultati ottenuti negli anni e sulle prospettive future.
A inaugurare i lavori è stata l’addetta Ambiente e Paesaggio FAI Giovani Ascoli Piceno Stefania Cannella, che nel suo intervento ha evidenziato la necessità di far convivere lo sviluppo economico e sociale con la tutela della salute e dell’ambiente, salvaguardando una straordinaria bellezza naturale e paesaggistica di cui il vigneto è parte integrante.
Un’esigenza condivisa anche dal presidente di Assoenologi Marche Giuliano D’Ignazi, che nel suo approfondimento sulla millenaria tradizione vitivinicola del Piceno ha posto l’accento sugli effetti benefici del vino, riscoprendo una serie di testimonianze storiche che fin dai tempi degli etruschi esaltano le indiscusse qualità dei vini piceni.
Un viaggio dalle origini ai giorni nostri affidato anche all’ analisi del direttore del Consorzio Tutela Vini Piceni Armando Falcioni, che nel presentare le quattro denominazioni d’origine del territorio – Offida, Terre di Offida, Rosso Piceno e Falerio – ha ribadito l’importanza di fare del vino un ambasciatore privilegiato del Piceno.
È a partire da queste solide basi che, in collaborazione con le aziende vitivinicole, le Amministrazioni comunali e gli enti coinvolti, il Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno ha ideato un percorso di sette tappe dedicate alla conoscenza del territorio e delle sue produzioni vitivinicole. Di cantina in cantina, di borgo in borgo, i sette appuntamenti in programma da qui al gennaio 2024 abbracceranno idealmente tutto il territorio piceno, dalle aree interne alla costa, mettendone in risalto di volta in volta peculiarità e punti di forza.