Ancona. “La giusta lotta al malaffare e all’evasione non può trasformarsi sempre in un blocco totale delle attività perché il rischio è quello di danneggiare ulteriormente lavoratori e famiglie proprio in questo momento di ripartenza”.
È il commento della Uil Marche rispetto all’allarme lanciato dall’Ance Marche sulle modifiche dei meccanismi di cessione del credito legati ai vari bonus edilizi che rischiano di mettere un freno alla ripresa economica.
“I bonus sono un’occasione da favorire – avvertono dalla Uil Marche – ma allo stesso tempo si devono garantire legalità e qualità del lavoro. Siamo del parere che questi benefici debbano avere procedure certe e definite dall’inizio e soprattutto debbano l’applicazione del contratto collettivo nazionale di categoria e di impegni forti contro gli irregolari e in favore della sicurezza sul lavoro. Da tempo, anche per quel che riguarda i cantieri della ricostruzione post sisma, chiediamo la patente a punti delle imprese per favorire le aziende qualificate ed evitare la proliferazione di quelle fasulle o incapaci di garantire lavoro di qualità. Contrastare queste ultime è doveroso ma non può venire a scapito di tutti anche perché in gioco ci sono tanti posti di lavoro”.
Lavoratori, quasi 22mila nelle Marche secondo i dati Istat, preoccupati delle stesse incertezze che vivono le famiglie che hanno affidato i lavori. Grazie ai bonus edilizi sono parecchi i cantieri aperti nelle città e le famiglie hanno dovuto, prima di accedere ai bonus, far fronte a spese istruttorie per perizie e progetti di fattibilità spinte dall’occasione di poter abbattere i consumi energetici e rinnovare così gli edifici.
“I consumatori devono essere difesi sia dalle imprese farlocche, improvvisate, prive di mezzi e competenze e non trovarsi nella situazione di perdere i soldi che hanno anticipato per le spese propedeutiche – spiega Alessia Ciaffi, responsabile dell’Adoc Marche – In questa situazione economica, quando già siamo alle prese con il caro energetico delle utenze, non ce lo possiamo davvero permettere”.