Ancona 12 luglio .- Il segretario della Fiom Cgil di Ancona, Tiziano Beldomenico, risponde alle dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono che nei giorni scorsi si era lamentato del fatto che il suo Gruppo avrebbe estrema necessità di assumere 5 o 6mila operai specializzati ma non riuscirebbe a trovarli, poichè i giovani preferirebbero, a suo dire, consegnare le pizze.
“Anzitutto – sostiene Beldomenico – Bono non chiarisce se questi operai verranno assunti direttamente da Fincantieri o da ditte in appalto: una situazione che cambia notevolmente le condizioni di lavoro. Più volte – aggiunge – la Fiom di Ancona ha denunciato agli organi competenti la situazione drammatica dei lavoratori in appalto che, non per guadagnare i 1600 euro promessi da Bono, ma 900 o al massimo 1100 euro, devono faticare dalle 10 alle 12 ore al giorno, spesso il sabato e la domenica, senza ferie, permessi, tredicesime e Tfr riconosciuti dal contratto nazionale”.
E tutto questo accadrebbe poi, sempre secondo il segretario della Fiom, in “condizioni di caporalato per cui gli operai devono restituire al caporale di turno somme di denaro del proprio stipendio. Prima di fare certe dichiarazioni dunque – prosegue Beldomenico- l’ad di Fincantieri dovrebbe preoccuparsi di verificare queste situazioni che riguardano i suoi cantieri.E poi, chiedersi perché, come lui sostiene, non trova i lavoratori”.
Per il dirigente sindacale, “al manager Bono va riconosciuto il merito di aver riempito di lavoro i cantieri del gruppo ma tutto questo senza prendere in considerazione le condizioni dei lavoratori in appalto e in subappalto, che contribuiscono alla realizzazione delle navi”. Per quanto riguarda Ancona, conclude il segretario Fiom, “una volta realizzati gli investimenti decisi, lo stabilimento avrà bisogno di almeno altri 1000 lavoratori specializzati: la Fiom non accetterà che questi vivano le stesse condizioni degli attuali 2500 degli appalti, che ogni giorno si recano al cantiere.”