Ascoli.- L’articolo 3 del decreto Aiuti varato dal Governo introduce un contributo straordinario volto a mitigare, seppur in parte, l’impennata dei prezzi del carburante a cui professionisti e cittadini hanno assistito negli ultimi mesi.
In attesa di ulteriori sviluppi nell’ambito della trattativa condotta dalle associazioni di categoria e dal viceministro ai Trasporti Teresa Bellanova, sulla scia di un dialogo caldeggiato dalla CNA Picena e condiviso con i rappresentanti locali, regionali e nazionali di CNA Fita, il decreto Aiuti prevede l’istituzione di un fondo da 500 milioni di euro riconosciuto sotto forma di credito d’imposta per il 28% della spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022 per l’acquisto del gasolio, al netto dell’Iva.
A beneficiare del credito saranno attività di trasporto gestite da persone fisiche o giuridiche iscritte all’albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi, con veicoli di massa pari o superiore a 7,5 tonnellate e di classe ambientale Euro 5 o superiore. Per quanto riguarda l’entità dei finanziamenti, il contributo dovrebbe aggirarsi sul prezzo medio del primo trimestre, pari a circa 1,50 euro al litro al netto dell’Iva, in attesa di ulteriori delucidazioni delle istituzioni.
Nonostante le somme di rilievo messe a disposizione, la CNA Picena manifesta preoccupazione per le sorti di un comparto che ormai da anni si trova a far fronte a una serie di difficoltà legate a un aumento incontrollato dei costi di gestione e che avverte l’esigenza di ulteriori aiuti da destinare a tutte le imprese coinvolte per scongiurare una crisi generale dei trasporti.
«Siamo di fronte a una misura parziale – affermano Barbara Pietrolungo, presidente CNA Fita Ascoli Piceno, e Roberto Grazioli, presidente CNA Fita Marche – che tiene conto esclusivamente del primo trimestre ed esclude una parte consistente degli addetti ai lavori dall’accesso al credito. È necessario che le istituzioni garantiscano il loro sostegno anche in questa fase, mantenendo alta l’attenzione su un tema, quello del caro gasolio, più che mai attuale e cruciale per la stabilità dell’intero sistema economico nazionale».