Pesaro – «Forte preoccupazione per il campo agrivoltaico tra Fano e Cartoceto». E’ la presa di posizione che emerge dopo il vertice in Provincia tra il presidente Giuseppe Paolini, il vicesindaco e assessore all’Urbanistica di Fano Cristian Fanesi e il sindaco di Cartoceto Enrico Rossi.
La vicenda riguarda la struttura richiesta alla Regione dalla società Tep Renewables con sede a Palermo, in un’estensione di 45 ettari tra i due Comuni. «Siamo fortemente preoccupati per quello che si dovrebbe realizzare – spiega Paolini -, essendo la zona già provata da altre situazioni. Così si andrebbero a creare altri disagi ai cittadini: non si può deturpare una collina quando ci sono siti e luoghi che sono più idonei».
Il concetto rimarcato dal presidente della Provincia è che «pur sapendo che siamo in una fase di emergenza energetica, questo non vuol dire andare a distruggere le bellezze del territorio. Ci sono altri siti adatti per ospitare queste strutture».
Aggiunge Fanesi: «Non siamo contrari a priori ai pannelli ma nella nostra piana, a Fano come a Cartoceto, ci sono ubicazioni più congrue per la produzione di energia con il fotovoltaico. Non si può utilizzare un terreno agricolo in una zona collinare come quella: non lo diciamo solo noi, lo scrive la stessa Regione già nel 2010».
Non solo: «Il Comune di Fano è ulteriormente preoccupato, perché si pone anche un tema di inquinamento elettromagnetico e di rumore vicino alla stazione elettrica di Carrara. Non possono essere costruite altre piccole stazioni elettriche vicine a quella attuale». Evidenzia Rossi: «La nostra ferma contrarietà è di carattere tecnico, per tutti i motivi inclusi nella deliberazione del 2010 della Regione, che individua tutte le aree non idonee a questo tipo di operazioni. E l’area compresa tra Fano e Cartoceto ricade appieno in questa tipologia, per tutta una serie di codici inclusi nella delibera».
Inoltre, osserva il sindaco di Cartoceto, «l’ulteriore motivo di contrarietà è legato alla visione di sviluppo di quel territorio collinare. Bisogna essere coerenti con le politiche turistiche che a livello locale, regionale e nazionale si stanno portando avanti per la valorizzazione dei borghi e del paesaggio dell’entroterra. Se questo è vero, va sconfessato questo modo di agire, cercando di perseguire gli obiettivi inseriti nel Pnrr per il raggiungimento delle percentuali di produzione di energia rinnovabile con altri modi e in altri siti». La presa di posizione, sottolineano Paolini, Fanesi e Rossi, «sarà formalizzata a breve a livello istituzionale e amministrativo in Regione e in sede ministeriale con ulteriori passaggi».