Ascoli Piceno 30 marzo. Gia noto alle Fiamme Gialle il trucchetto attuato da qualche rappresentante di organizzazioni sindacali per garantirsi una vecchiaia economicamente più tranquilla e portato alla ribalta mediatica alcuni anni fa da parte di una nota trasmissione televisiva.
Il metodo per aggirare la norma di riferimento, una truffa ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è tornato oggi di “attualità” nella provincia di Ascoli Piceno.
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, infatti, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un sindacalista per il reato di “Truffa ai danni dello Stato”, consentendo l’avvio delle procedure di confisca di quanto dallo stesso indebitamente percepito, in oltre 8 anni, dall’I.N.P.S., per circa 103 mila euro ed il conseguente “blocco” di futuri benefici pensionistici.
Determinanti sono stati i contributi di intelligence forniti dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, che, all’esito di una approfondita analisi su una mole rilevante di dati ed elementi, ha consentito l’avvio dei riscontri operativi sull’ipotesi dell’indebita percezione di pensione integrativa da parte di un dipendente pubblico iscritto ad organizzazione sindacale.
Dalle indagini, condotte è risultato che il compenso aggiuntivo (che variava dai 2.000 agli 8.000 euro mensili) non era mai stato di fatto corrisposto all’interessato, ponendosi quindi su un piano di simulazione artificiosa, finalizzata esclusivamente ad accrescere l’assegno pensionistico che, come accertato dalle Fiamme Gialle di Ascoli Piceno, era così “lievitato” di oltre 1.000 euro al mese. Da qui la denuncia.