Pesaro 13 novembre.- Venerdì prossimo, 16 novembre verrà inaugurato il primo distributore C-LNG di Pesaro grazie all’accordo tra la società Acema e Snam4Mobility. Con l’apertura dell’impianto situato in via S. Pertini, Pesaro si conferma il laboratorio di un nuovo modello di mobilità sostenibile basato sul gas naturale, che secondo le due aziende promotrici del progetto è “una delle migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni e risparmiare sul carburante sia per i mezzi leggeri (CNG – gas naturale compresso) sia per quelli pesanti (LNG – gas naturale liquefatto). “ Acema è la società che da 70 anni si occupa di servizi integrati per la realizzazione di stazioni di servizio, Snam4Mobility e la società che intende promuovere la mobilità sostenibile a gas naturale in Italia: l’azienda, controllata da Snam (la principale utility europea del gas), conta attualmente 50 impianti di rifornimento di gas naturale in fase di realizzazione e ha l’obiettivo di svilupparne 300 nell’arco dei prossimi anni. All’inaugurazione della stazione di LNG parteciperanno il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, l’AD di Acema Lorenzo Ponselè, il Senior Vice President di Snam4Mobility Andrea Ricci e il Business Development Manager Alternative traction Gas vehicles di IVECO, Fabio Pellegrinelli. Per l’occasione ci sarà la possibilità di “toccare con mano” alcuni veicoli CNG ed LNG, tra cui l’ IVECO stralis Natural Power, che può raggiungere i 1600 Km di autonomia. Da ricordare che l’Italia è il primo mercato europeo per consumo di metano per autotrazione, con circa 1 milione di veicoli attualmente in circolazione e 1.280 distributori in esercizio. Sul territorio sono 31 i distributori di LNG. Secondo uno studio Natural & Bio Gas Vehicle Association (Ngva Europe)-European Biogas Association (Eba), al 2030 potrebbero essere alimentati a gas naturale il 12% delle auto e il 25% dei camion in Europa. Trasformando 13,2 mln di veicoli dai carburanti tradizionali a gas (costituito per il 30% da biometano), le emissioni di CO2 del parco auto Ue si ridurrebbero da 96 a 52 mln tonnellate.